Milano, 6 giugno 2014 - Dopo più di un anno di indagini, chiusa l'inchiesta sul duplice omicidio avvenuto il 10 settembre 2012 in via Muratori, quando due killer hanno freddato per strada con otto colpi di pistola Massimiliano Spelta, 43 anni, e la sua compagna Carolina Ortiz Paiano, dominicana di 21, che aveva in braccio la figlia di due anni, rimasta illesa.

E l'avviso di conclusione delle indagini svela non solo il nome di un terzo indagato di omicidio in concorso con i due esecutori materiali fermati lo scorso settembre, ma anche che gli accertamenti della squadra mobile hanno messo la parola fine a un traffico di droga dal Sudamerica perpetrato, secondo le accuse formulate dal pubblico ministero Elio Ramondini, anche da altri 32 indagati coinvolti nell'inchiesta.

Insieme a Mario Mafodda e a Carmine Alvaro i due trafficanti di 55 e 42 anni fermati il 26 settembre 2013, risponde oggi dell'esecuzione Achene Bonacci, 31enne, nato in Algeria e attualmente detenuto per altra causa nel carcere di Pavia. È accusato di aver progettato l'esecuzione insieme ad Alvaro per evitare di pagare alla coppia 40mila euro per un chilo e mezzo di cocaina.

I tre, quindi, rispondono di duplice omicidio, commesso il 10 settembre 2012, con un lungo elenco di aggravanti contestate a vario titolo. Per tutti quelle della premeditazione; della crudeltà, per aver colpito e ucciso la donna "mentre portava in braccio la figlia di pochi mesi"; e dell'aver approfittato di circostanze di tempo, di luogo e di persona tali da ostacolare la privata difesa, "avendo gli imputati colto le vittime di sorpresa mentre passeggiavano in orario serale (alle 20), disarmati, in una pubblica via". E poi quella dell'aver commesso il fatto, Alvaro e Bonacci, per motivi abietti "rappresentati da un debito di droga"; e Mafodda per motivi futili "rappresentati dall'aver ricevuto richieste di pagamento per il debito altrui".