Milano, 3 giugno 2014 - Un piano per rivoluzionare le corse dei mezzi pubblici di superficie nella cintura sud-ovest della città, ovvero nella macroarea compresa tra i quartieri Rogoredo, Barona e Bisceglie. Lo ha messo a punto Amat, l’"Agenzia Mobilità Ambiente Territorio" controllata dal Comune su richiesta proprio di Palazzo Marino. Sette le linee coinvolte e in tutti i casi si tratta di autobus: dalla 95 alla 59 passando per la 47, la 71, la 74, la 76 e la 78. Prevista l’attivazione di una nuova linea, la 98. Il piano è già stato trasmesso ai Consigli di Zona 5 e 6: il responso è sostanzialmente positivo non fosse per la mozione, datata 30 maggio, con la quale il parlamentino di Zona 5 chiede di rivedere le modifiche al percorso del bus 59. Meglio entrare nel dettaglio. Gli obiettivi della svolta sono 6, tutti elencati nel report di Amat. Innanzitutto bisogna "eliminare le inefficienze" che da tempo scandiscono le corse dell’autobus 95, tradotto: frequenti ritardi e vetture sovraffollate. Poi occorre migliorare i collegamenti con l’ospedale San Paolo, l’interscambio tra i mezzi di superficie e le metropolitane, le connessioni tra i quartieri Lorenteggio e Ronchetto sul Naviglio e tra quest’ultimo e la linea rossa della metropolitana. Ancora, serve una maggiore copertura del trasporto pubblico tra via Ettore Ponti e viale Famagosta e, infine, eliminare le sovrapposizioni tra le linee.

Gli interventi, ora. Il percorso della linea 95, che oggi collega Rogoredo (M3) a piazzale Lotto (M1) passando per viale Famagosta (M2) sarà dimezzato: il bus continuerà a garantire il collegamento tra Rogoredo e la Barona con l’avanzamento del capolinea in via Pepere, zona Santa Rita. L’altra metà della tratta, dalla Barona a piazzale Lotto, sarà invece percorsa da un nuovo autobus, il 98, che partirà da viale Famagosta (M2), si addentrerà in Barona sostituendosi al bus 95, passerà dall’ospedale San Paolo per poi proseguire fino a piazzale Lotto. La linea 59 avrà il nuovo capolinea in Porta Lodovica, non più in piazzale Cantore (stazione Porta Genova, M2), e sarà di fatto accorpata alla linea 71, che sarà quindi soppressa come la linea 76 (quartiere Teramo-Romolo M2). È questo il punto del piano contestato dal Consiglio di Zona 5, perché «agli abitanti del quartiere Meda-San Gottardo verrebbe a mancare un collegamento rapido e diretto con la stazione M2 di Porta Genova e le linee tranviarie 2 e 14». Quindi il bus 47. Anche in questo caso si prevede un avanzamento del capolinea: oggi questa linea collega il quartiere Lodovico il Moro a piazzale Cantore, domani dovrà arrivare fino alla stazione Bisceglie della M1. Qui sarà localizzato anche il capolinea della 78 e stavolta si tratta di un arretramento. Infine, la 74, che continuerà a collegare viale Famagosta (M2) a Porta Genova (M2) garantendo però la copertura del quartiere Teramo. "Questo piano — precisa l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran — non comporta né una riduzione dei chilometri percorsi dai mezzi né un aumento. Anche e frequenze delle corse rimarranno le stesse. È un piano che, più semplicemente, migliora e razionalizza il servizio. Le zone ora servite dai bus in via di soppressione continueranno ad essere servite dalle altre linee». I tempi di attuazione della rivoluzione sono però un’incognita: «Ci stiamo confrontando con le Zone — spiega Maran —, perché ogni il cambiamento sia condiviso".
giambattista.anastasio@ilgiorno.net