Milano, 30 maggio 2014 - Il processo milanese a carico del presidente della Provincia Guido Podesta’ e di quattro consiglieri provinciali relativo alle presunte firme false per il ‘listino’ di Roberto Formigoni per le Regionali del 2010 e’ stato sospeso. Lo ha deciso il giudice della quarta sezione penale, Monica Amicone, che ha preso atto dell’istanza della difesa di Podesta’ di trasferire “per legittimo sospetto” il procedimento a Brescia a causa dello scontro tra il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati e l’aggiunto, capo del pool anti-corruzione, Alfredo Robledo.

Nei giorni scorsi gli avvocati Gaetano Pecorella e Paolo Veneziani, che difendono il presidente della Provincia, hanno depositato in Cassazione un ricorso per chiedere lo spostamento del processo da Milano a Brescia per “l’evidente gravita’, non altrimenti eliminabile, della situazione locale, idonea a turbare lo svolgimento” in quanto, hanno ricordato i legali, il procedimento, nel quale Podesta’ e’ accusato di falso ideologico, e’ uno dei motivi di scontro tra Bruti Liberati e Robledo.

Scontro da cui sarebbe derivata, secondo la difesa, una “anomala e irrituale duplicazione” del procedimento: quello iscritto per primo all’epoca e poi archiviato, che era assegnato a Bruti, e quello aperto da Robledo (che ha portato al processo in corso) mentre pendeva la decisione del gip sulla richiesta di archiviazione dell’altro fascicolo. Il giudice ha quindi sospeso, come previsto dalla legge, il processo che era ormai alla fase della requisitoria in attesa della decisione della Suprema Corte che dovra’ fissare un’udienza per discutere l’istanza di remissione.

(Agi)