Milano, 25 maggio 2014 - Oggi, alle 15, per la prima volta il cardinale Angelo Scola ha impartito in Duomo il sacramento della Cresima a quasi 500 ragazzi del Decanato Vercellina di Milano. La celebrazione in Cattedrale, oltre ad avere un alto significato simbolico, ha permesso ai ragazzi di uscire "dal puro orizzonte parrocchiale", come ha spiegato il decano monsignor Gianfranco Poma, parroco a Santa Maria Segreta. Le 7 comunità milanesi (Santa Maria Segreta, Mater Amabilis, Gesù Buon Pastore e San Matteo, Sant'Anna Matrona, San Francesco d’Assisi al Fopponino, Santa Maria del Rosario e San Pietro in Sala) hanno portato 495 cresimandi in Duomo che così, tra genitori, fratelli, padrini, madrine, nonni e amici era gremito.

"Vi ringrazio di far vivere la Chiesa reale perché la Chiesa siamo noi. Questo nostro stupendo Duomo, con la sua lunga storia, non sarebbe nulla se non fosse reso vivo dai gesti dal popolo cristiano". Queste le parole pronunciate dalll’Arcivescovo salutando i quattrocentosettantatré cresimandi nella Cattedrale per il Sacramento della Confermazione, amministrato dal Cardinale stesso e dai parroci del Decanato. Molte le sedie che sono state aggiunte, più di mille e cinquecento, per permettere a tutti – padrini, madrine, genitori, fratelli e sorelle – di prendere parte al rito nel modo migliore.

Sono trascorsi ventuno anni dall’ultima volta che la Cresima fu amministrata in Duomo da un Arcivescovo, il cardinale Martini che compì, l’ultima volta, questo gesto in Cattedrale nel 1993. Insomma, come dice il cardinale Scola, "una celebrazione non frequente", che si rivela molto felice, forse, anche da un punto di vista puramente umano, proprio per la presenza dello Spirito, "il Pàraclito – ossia “vicino” –, lo Spirito santo, la terza persona della Trinità che è appunto vicino a ciascuno", spiega il Cardinale nella sua riflessione, rivolgendosi direttamente ai cresimandi. "Pensate a un Dio sempre vicino perché la compagnia grande di Gesù, attraverso il suo Spirito, è per sempre. Con il crisma, con cui segnerò la vostra fronte, questo Spirito sarà non solo su di noi, ma “in noi” come compagnia stabile e che ci aiuta".  Nasce da questa consapevolezza, un primo richiamo. "Siamo tanto presi dai nostri affanni che ci dimentichiamo spesso di Gesù. Lo spirito non è una fantasia, un’invenzione dei preti, realmente dobbiamo avere il coraggio di avere un rapporto con Lui e questo si chiama pregare".

Poi, la suggestiva liturgia della Confermazione, con la rinnovazione delle promesse battesimali, l’imposizione della mani e la crismazione sui ragazzi che, divisi in gruppi di cinquanta, hanno ricevuto la Cresima dalle mani dell’Arcivescovo davanti alla Cattedra, e, ai piedi dell’altare maggiore, dai sette parroci, dal vicario episcopale per la Zona I-Milano, monsignor Carlo Faccendini e dall’Arciprete della Cattedrale, monsignor Gianantonio Borgonovo, che hanno concelebrato il rito.

Il pensiero, poi, va agli adulti perché ricordino il momento della loro Cresima, sapendolo rivivere ogni giorno, "anche chi ha perso la strada di casa, sappia che la può sempre ritrovare nella casa del Signore, ogni domenica". E, prima delle fotografie con l’Arcivescovo, ecco un invito, corale, allo stadio: "Vorrei partecipare a tutte le vostra feste, ma non posso e, allora, vi invito io alla grande, tradizionale festa di San Siro il 2 giugno in cui vi incontrerò, carissimi ragazzi e ragazze della Cresima 2014".