Milano, 22 maggio 2014 - "Saremo cattivissimi e noi con il 58% diventeremo lo Stato. Abbiamo già vinto": così Beppe Grillo ha arringato la folla in piazza Duomo a Milano, per il comizio elettorale in vista delle europee. Il leader dei Cinque Stelle è arrivato con un camper che la dice lunga: "O noi o loro" (FOTOGALLERY). Il mezzo si e' fermato dietro il monumento a Vittorio Emanuele, atteso da 8-10mila militanti, nonostante la pioggia. Sul palco hanno prima parlato vari parlamentari M5S e quando è arrivato Grillo Dario Fo ha lasciato la parola al comico dicendo: "Questo movimento comincia a fare paura". "Uno dei pochissimi uomini di cultura ad avere capito il movimento - ha replicato Grillo -. Il sogno di Berlinguer sta continuando con noi". Lo ha ribadito questa sera da Milano, il leader del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo. "Il comunismo e' finito perche' e' stato applicato male. E' finita. Sta succedendo qualcosa di diverso".

IL DISCORSO - "C'era l'ebetino a Roma, abbiamo visto i filmati ed era imbarazzante, non c'era nessuno. E lui gridava... C'erano 4 pensionati. Facciamo l'ultimo sforzo, domani a San Giovanni devono vedere milioni di persone". "Adesso hanno paura, questi uomini rimasti 10 anni al governo, i responsabili di questo disastro. Dicono che sono cattivo. Saremo cattivissimi con loro ma senza violenza, andranno a casa. Abbiamo già vinto, ma non abbiamo vendetta, la vendetta e' per i deboli". "Con una carezza diremo 'e' finita'.  Si cambia. Un sogno, quando lo condividi con 10 milioni di persone e' una rivoluzione. Noi dobbiamo diventare lo Stato. I cittadini entrano nello Stato, senza intermediazione. Questo e' il grande progetto del Movimento''

"Roosvelt e' andato al governo con il 58 per cento. E' quello che faremo anche noi". "Le nostre parole ce le ha copiate Bergoglio. Dovrebbe essere qui con me e Dario Fo" perche' "abbiamo lo stesso programma". Schulz, fai una campagna vergognosa per il Pd e offendi un movimento come il nostro, offendi 10 milioni di persone. Ma come ti permetti... Hai detto che siamo un'arietta, siamo un'arietta che diventa un vento, arriveremo li' e ti spazzeremo via".

Poi, la precisazione: "Letta in due giorni è sparito dalla memoria collettiva, con un pugnale nella schiena infilato dal suo amico Renzi. L'ebetino sparirà anche lui, quando ho parlato di lupara bianca intendevo che queste persone sarebbero scomparse, ma non fisicamente, dalla scena mediatica".

DARIO FO -  Il premio Nobel Dario Fo, che ha tenuto un discorso, era già salito l'anno scorso sul palco di M5S per la chiusura della campagna elettorale per le elezioni politiche. “Vorrei accennare un discorso sulla cultura - ha detto -. Appena penso ai politici, mi viene da urlare: “Giù la maschera ipocriti!”. Dicono di metterci la faccia, ma è una maschera di carta pesta. Usano il termine “populisti” in tono d’insulto, ma non sanno cosa significa. Basta guardare sullo Zanichelli, deriva dall’ottocento: “Movimento nascente e che intende migliorare la condizione e la cultura del popolo così che da solo il popolo possa liberarsi dalla soggezione dei potenti”. A questo punto chi usa questa parola come insulto, dovrebbero andare sul dizionario e leggere la parola “demagogo” il comportamento truffaldino della politica. Io mi sento un populista". "Marchionne - ha aggiunto - grazie a te e alla tua politica di ricattatore dei lavoratori mi sono sentito di essere populista".

IL PARTERRE -Durante il comizio, il pubblico ha accolto le parole di Grillo intonando cori come "tutti a casa" e con dei "buu" quando ha parlato di Napolitano. Palloncini bianchi e gialli, magliette con la scritta "Tutti a casa", il punto di distribuzione della "Acqua pubblica" prelevata da un bocchettone d'emergenza vicino al monumento a Vittorio Emanuele.

Inoltre si è esibita anche una band con canzoni e frizzi, che hanno principamente per oggetto l'Expo. Sul palco un grande striscione "#vinciamonoi", fra il pubblico campeggia la scritta "Onesti si nasce e il movimento lo nacque modestamente". 

(ha collaborato Francesca Cozzi)