Milano, 6 maggio 2014 - Davanti ai giudici della decima sezione penale del tribunale di Milano ha preso il via il processo Maugeri (TUTTE LE TAPPE DELLA VICENDA) che vede imputato, tra gli altri, l’ex presidente della Regione Lombardia e attuale senatore di Ncd Roberto Formigoni, accusato di associazione a delinquere e corruzione nell’ambito della vicenda Maugeri. Il legale del “Celeste”, l’avvocato Mario Brusa, ha chiesto ai giudici di non concedere alle televisioni la possibilità di riprendere quanto accade nelle udienze. Secondo Brusa, il processo altrimenti verrebbe “suggestionato da una presenza che ne snaturerebbe la natura”.

I pm Gaetano Ruta, Laura Pedio e Antonio Pastore, si sono rimessi alla decisione del tribunale sulla richiesta di diverse televisioni di effettuare le riprese. In precedenza, dopo una breve camera di consiglio, il collegio aveva respinto alcune eccezioni preliminari presentate dalle difese. In particolare, diversi legali, tra cui quello di Formigoni, avevano chiesto la nullità del decreto che ha disposto il giudizio perchè non era stata indicata la data di nascita degli indagati. Il tribunale, rigettando le eccezioni, ha fatto notare che in questi casi il decreto è nullo “solo se l’imputato non è identificato in modo certo” e, in questo caso, parlare di Formigoni “quale presidente della Regione Lombardia rende difficile immaginare che ce ne fosse un altro”.

La difesa dell’ex governatore ha preannunciato che solleverà tre questioni preliminari. Tra gli imputati figurano anche l’ex direttore amministrativo della Fondazione, Costantino Passerino, l’ex direttore generale della sanita’ lombarda Carlo Lucchina, l’uomo d’affari Pierangelo Daccò e l’ex assessore regionale Antonio Simone. Secondo l’accusa, Formigoni avrebbe ottenuto diverse “utilità”, tra cui viaggi e vacanze ai Caraibi e l’uso esclusivo di uno yacht, in cambio di provvedimenti che avrebbero facilitato gli imputati nel campo della sanità. Benefici che per gli inquirenti sarebbero iniziati dal giugno 2007 e terminati nell’ottobre 2011 per un totale di circa 8 milioni di euro.

Un ‘anticipo’ di arringa della difesa di Roberto Formigoni nel processo con al centro la Fondazione Maugeri, si è potuto ascoltare nell’intervento di uno dei suoi legali, l’avvocato Luigi Stortoni che, illustrando le questioni preliminari, ha chiesto la nullità del decreto che dispone il giudizio, per l’indeterminatezza del capo d’imputazione a carico del ‘Celeste’. In particolare, secondo Stortoni i pm non avrebbero spiegato come Formigoni abbia rivestito un ruolo di “promozione e direzione” nella presunta associazione a delinquere. Inoltre, la difesa Formigoni ha eccepito la competenza della Procura di Milano a favore di quella di Pavia, dove si sarebbe svolto il primo presunto atto corruttivo che avrebbe visto protagonista l’uomo d’affari lodigiano Pierangelo Daccò.

La difesa di Formigoni ha anche chiesto di spostare da Milano a Pavia il processo che riguarda circa 200 milioni di euro di rimborsi erogati dal Pirellone alla Fondazione Maugeri tra il 1997 e il 2011. A questa richiesta, che era stata avanzata anche in fase di udienza preliminare, si sono associati i difensori degli altri imputati, mentre i pm si sono opposti. I giudici hanno sospeso l’udienza e si sono riservati di decidere sulle questioni preliminari. Nel frattempo sono state fissate le prossime udienze per il 29 maggio prossimo, il 12 e 26 giugno, il 3 e 15 luglio.