Milano, 25 aprile 2014 - Meglio provare con le buone, prima di ricorrere alle cattive. È un po’ questo il ragionamento che hanno fatto in Comune per cercare di recuperare almeno parte delle multe al Codice della strada non pagate dai cittadini negli ultimi anni. Dal 2008 a oggi circa 460 milioni di euro, una cifra enorme che l’amministrazione municipale non riuscirà mai a recuperare nelle sua totalità, tra ricorsi e prescrizioni.

Palazzo Marino, intanto, procede con le buone e per piccoli passi. L’atto approvato lo scorso 13 marzo dal Comune ha avviato 72.269 solleciti di pagamento relativi a infrazioni al codice della strada comminate nel quarto trimestre del 2011. In totale si tratta di circa 150 mila multe (ogni sollecito a un cittadino può corrispondere a più di una sanzione). Se tutti i multati a cui il Comune ha inviato il sollecito dovessero pagare la sanzione, l’amministrazione incasserebbe 23.680.297 euro. Sì, oltre 23 milioni di euro. Cifra puramente teorica. Il risultato esatto lo si saprà solo a maggio. I solleciti, infatti, sono iniziati a partire dopo il 13 marzo.

C’è tempo 30 giorni per pagare le sanzioni senza tutte le maggiorazioni previste dagli ultimi tre mesi del 2011 a oggi. Sono 315 i milanesi plurimultati: ognuno di quei solleciti bonari di pagamento, infatti, è per un importo superiore a 5 mila euro. In pratica 1,5 milioni di euro totali non pagati da 315 multati.
Un esemopio può servire per capire quanto può convenire pagare la multa dopo il sollecito bonario piuttosto che con la riscossione coattiva che il Comune avvierà in caso di mancato incasso della multa non pagata.

Ecco l’esempio. Chi, in quegli ultimi mesi del 2011, ha preso una sanzione per non aver pagato l’Ecopass, il ticket antismog allora in vigore per entrare all’interno della Cerchia dei Bastioni, ha preso una multa da 76 euro. Una cifra valida solo se il multato pagava entro 60 giorni. Dal 61° giorno in poi scattano le maggiorazioni e la sanzione da 76 euro può salire fino a 306 euro. Con il sollecito bonario il multato paga invece 153 euro, ma solo se versa la cifra entro 30 giorni dalla notifica dell’infrazione non pagata finora. In pratica non si pagano tutti gli interessi che sarebbero dovuti con il normale calcolo previsto dalla legge dalla fine del 2011 a oggi.

Lo sconto è previsto nero su bianco nella determina dello scorso 13 marzo: «Tenuto conto della congiuntura economica in cui versa il Paese e delle conclamate difficoltà economiche della cittadinanza, è apparso opportuno procedere, in via sperimentale e prima di avviare le procedure di riscossione coattiva, a notificare solleciti di pagamento, inerenti alle violazioni al Codice della strada che risultino insolute, senza la maggiorazioni previste dall’articolo 27 della legge n° 689/1981, in accordo con il settore procedure sanzionatorie».

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net