Milano, 20 aprile 2014 - E' Pasqua. Dopo la Veglia di Resurrezione di sabato sera in Duomo, questa mattina, l’arcivescovo di Milano Angelo Scola ha celebrato in una Cattedrale gremita di fedeli italiani e stranieri la Solenne Messa di Pasqua.

Nell’omelia il cardinale ha spiegato che “A Pasqua la vita trionfa. Risorgeremo e risorgeremo nel nostro vero corpo. Nasciamo quindi per non morire più. In questa prospettiva la Chiesa continua a proporre il Vangelo della vita a tutti gli attori della nostra società plurale. Afferma il bene universale della vita dal suo concepimento fino al suo termine naturale e invita a riconoscere il dono del figlio come frutto dell’unione d’amore tra l’uomo e la donna in cui spirito e corpo di entrambi siano coinvolti".

E ancora: "Riconoscere e valorizzare le strabilianti scoperte della tecnoscienza non significa subirne tutti i risultati, quasi lasciandosi dominare da una sorta di imperativo tecnologico: siccome si può fare, si deve fare. La tenerezza del Risorto continua ad indicare all’uomo del terzo millennio la strada del bell’amore come criterio per lasciarsi educare all’umana pienezza. Il Risorto ci fa godere la vita in tutte le sue condizioni perché nulla di noi andrà perduto. Una vicinanza che chiede consapevolezza e libertà piena.La vita nel Risorto sparge nel terreno delle relazioni un seme di gratuità che le farà fiorire e dare frutti in favore di tutti”.