Milano, 19 aprile 2014 - Nonostante i sessant’anni di età, ha gambe giovani Enervit, azienda lombarda specializzata in integratori per gli sportivi. E questo perché la politica di assunzioni del gruppo, fondato nel 1954 da Paolo Sorbini e oggi guidato dagli eredi, ha privilegiato l’ingresso degli under 35. Solo l’anno scorso, dei 10 nuovi dipendenti, sette avevano meno di 28 anni e uno 31. Un manipolo, quest’ultimo, che rinforza le file degli under 40, che rappresentano il 41% dei 160 impiegati della spa. In media, i lavoratori della società hanno 42 anni, ma se si rapporta il dato con l’anzianità di servizio, che si colloca generalmente intorno agli 11 anni, allora si osserva che la linea di investire su neolaureati e trentenni è un trend stabile nel tempo. E che sarà replicato anche nel piano di rilancio di Vitamin Store, la catena di 70 negozi di integratori per lo sport e il dimagrimento acquisita nel 2012 da Enervit.

«Nel programma triennale, presentato poche settimane fa, prevediamo un importante ingresso di giovani — spiega Alberto Sorbini, presidente di Enervit —. Abbiamo intenzione di aprire circa 30-40 nuovi negozi, per ogni punto vendita servono almeno due persone. Ci stiamo orientando sui laureati in scienze motorie, hanno l’abitudine e la competenza per informare le persone». Dai giovani, dice Sorbini, «arriva energia positiva» in azienda, che ha il cervello a Milano e lo stabilimento produttivo a Zelbio, a 25 chilometri dal lago di Como.

Logistica, marketing, risorse umane e ricerca e sviluppo i reparti in cui i giovani sono la maggioranza. Il collante tra le generazioni è lo sport. «Nella corsa, ad esempio, immediatamente si diventa simili, la fatica è un denominatore comune»: è questa la filosofia di Sorbini, 56 anni, otto volte a consumare le scarpette alla maratona di New York. O sgambettando sulle pendici delle Dolomiti. «L’organizzazione funziona perché c’è una squadra e una squadra si fa in tanti modi, ma lo sport è il migliore».

Tanto per ribadirlo, ai dipendenti il presidente ha messo sul piatto un’offerta: mezzora di pausa pranzo in aggiunta alla canonica ora per chi fa attività fisica. È una delle attività di welfare integrativo della società, che da maggio dello scorso anno offre anche borse di studio ai figli dei dipendenti. Gli integratori Enervit sono distribuiti in 20 Paesi al mondo, dalle barrette per sportivi agli snack per bilanciare la dieta a zone. L’etichetta «nutraceutica» per indicare ciò che fanno va stretta al presidente: «Preferisco scienza nella nutrizione, perché oltre agli integratori c’è anche l’indicazione nello scegliere i cibi». Un settore di nicchia, destinato a crescere, visto che «le persone che dichiarano di avere uno stile di vita attivo sono in aumento».

La strategia ha premiato Enervit sui mercati. Il bilancio consolidato 2013, approvato dal consiglio di amministrazione un mese fa, è una staffetta di numeri positivi: ricavi per 52,3 milioni di euro, in aumento del 13,7% rispetto al 2012; un utile netto di 2,1 milioni di euro, in sostanza raddoppiato; una posizione finanziaria netta di 4,3 milioni, in risalita dai 900mila di negativo dei dodici mesi precedenti. A maggio Enervit staccherà agli azionisti una cedola di 0,045 euro. E ieri in Borsa il titolo del gruppo era scambiato per 4,67 euro ad azione, un valore in crescita dell’86,8% rispetto a sei mesi fa.

Favorevole a un sistema di «flessibilità per l’inserimento dei giovani, che favorisca le società che fanno investimenti in ricerca e sviluppo», cosa consiglierebbe Sorbini a un ragazzo di vent’anni, la stessa età dei suoi due figli: restare in Italia o andare all’estero? «La ricetta ideale non esiste, ai giovani dico: siate curiosi, non perdete nessuna opportunità».

luca.zorloni@ilgiorno.net

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