Milano, 5 aprile 2014 - Per Roberto Maroni dopo l’abolizione delle Province si rischia il caos. Ieri il governatore ha ribadito la sua contrarietà alla legge Delrio, cosiddetta ‘svuota Province’, approvata giovedì in via definitiva. In particolare Maroni avverte del “rischio caos” nella suddivisione delle competenze tra gli enti locali, in particolar modo a Milano e provincia in vista dell’organizzazione di Expo del 2015. «Temo che la riforma complicherà la vita perché si sovrapporranno le ‘vecchie’ Province con le ‘nuove’ città metropolitane», dice Maroni. «Prendiamo il caso di Milano - spiega - la legge Delrio dice che la Provincia di Milano rimane almeno fino al 31 dicembre 2014, ma, contemporaneamente, parte la città metropolitana».

«Terzo elemento non trascurabile - continua Maroni -, le partecipazioni azionarie delle società della Provincia (Pedemontana, Serravalle, Asam) che hanno a che fare con Expo, passano alla Regione entro 90 giorni. Quindi ci saranno tre soggetti: la Regione, la Provincia, che non è ancora morta, e la città metropolitana, che non è ancora nata, che dovranno occuparsi delle competenze su questa area. Rischia di esserci il caos istituzionale». Maroni ha annunciato che la prossimo settimana incontrerà il Governo anche per parlare di questo tema. «Voglio capire chi farà da ‘regia’ per l’attuazione di questa legge. Dopodichè intendo organizzare un incontro con tutti i soggetti coinvolti, a partire dai sindaci dell’area metropolitana, in primo luogo quello di Milano, per procedere di comune accordo, per chiarire i lati oscuri e sciogliere i nodi, in maniera da evitare che questa legge complichi ancora di più la via verso Expo, perchè il rischio è questo».

Quanto all’altro argomento che sta a cuore al governatore, il referendum sull’autonomia della Lombardia, Maroni ha ribadito che si aspetta che na volta tanto, tutte le forze politiche della Lombardia, a qualunque schieramento appartengano, si rendano conto che, se c’è una proposta utile per tutti i cittadini lombardi, a prescindere da chi la presenta, va sostenuta. La domanda da porsi è se questa proposta è utile. E la risposta è certamente sì, è utile, perché la Lombardia a Statuto speciale si terrebbe qui il 100 per cento delle tasse pagate dai cittadini». «Io voglio adottare - ha annunciato il presidente - il modello di Statuto della Sicilia, che dice che tutte le tasse pagate in Sicilia dai residenti e dalle imprese, comprese quelle che hanno sede fuori dalla regione ma hanno un’attività produttiva in Sicilia, restano in Sicilia. Lo Statuto speciale è già previsto dalla Costituzione, è già in vigore. La Sicilia è una Regione a Statuto speciale? Bene, la Lombardia è speciale come regione e non vedo una contraddizione».