Milano, 31 marzo 2014 - Santa Giulia, parte in salita il progetto di bonifica dell’area Nord, vale a dire i terreni ancora sotto sequestro giudiziario in zona Rogoredo. La Conferenza di servizi ha bocciato il documento di analisi di rischio igienico-sanitaria presentato dai proprietari di Risanamento, cioè il piano preliminare di gestione dei materiali di riporto «recenti» (movimentati tra 2004 e 2006) e «storici» (presenti sul sito sin dagli anni Cinquanta). Comune, Provincia, Arpa e Asl hanno chiesto alla controparte di integrare entro 90 giorni il provvedimento originario con una lunga serie di osservazioni: in particolare, gli enti pretendono che tutte le sostanze non conformi al cosiddetto «test di cessione» (classificati come rifiuti) siano trattate come prevede la legge 98 del 2013. Tre le strade: rimozione, trattamento anti-contaminazione o messa in sicurezza permanente. Necessaria, inoltre, la modifica della relazione «sulla base dei risultati emersi dalle indagini svolte dalla Procura». Passaggio fondamentale quest’ultimo, visto che le ruspe potranno entrare in azione solo quando i magistrati avranno tolto i sigilli.

I rappresentanti di Milano Santa Giulia spa, che a fine gennaio hanno protocollato il nuovo masterplan della zona ex Montedison (parco, residenze e attività commerciali), hanno messo a verbale la loro contrarietà alle contestazioni: «La parte si riserva di verificare se, come tuttavia parrebbe allo stato ipotizzabile, la conseguenza delle prescrizioni imposte dalla Conferenza rendano l’intervento insostenibile sul piano economico-finanziario oltre che del bilancio ambientale complessivo». Insomma, si preannuncia un braccio di ferro tra amministrazione e proprietà simile a quello andato in scena per la decontaminazione del parco Trapezio: in quell’occasione, passò la linea dura di Palazzo Marino, che costrinse Risanamento a rinunciare alla modalità hot spots per un’opera ben più onerosa. «È un percorso molto delicato — avverte il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris — ci auguriamo di concluderlo in tempi brevi». Difficile fissare un cronoprogramma. Con ogni probabilità, l’iter di approvazione si protrarrà fino a fine 2014.

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