Milano, 19 marzo 2014 - A Milano si sorride meno. Le capitali della felicità in Italia, infatti, sono Genova e Cagliari. Tra le top-ten anche Parma (al 4° posto), Bari (al 7°) e Bologna (al 10°). Male invece le grandi città: Roma è all'86° posto tra le province italiane, Torino al 91°,il capoluogo lombardo al 93° e Napoli al 96°. Tra le regioni sono invece Puglia ed Emilia Romagna quelle in cui si "sorride" di più, a differenza della Lombardia e del Veneto (le regioni nel corso del 2013 relativamente più tristi). I dati emergono da Voices from the Blogs, spin-off dell'Università degli Studi di Milano, su oltre 40 milioni di messaggi pubblicati su Twitter raccolti nelle 110 provincie italiane nel corso del 2013 e che sono serviti per calcolare l'indice iHappy, che misura quanto (e quando) gli italiani sono stati felici o infelici sulla base di una analisi semantica di quello che "cinguettano" quotidianamente.

Ma quali sono le ragioni della felicita in Italia? Dì lunedì siamo tutti più tristi, mentre i giorni di coppa (il martedì e mercoledì) così come il sabato sono quelli più felici. La felicità poi migliora sensibilmente nei giorni di festa (in particolare a Natale), ma solo quando la festività non cade nel week-end, altrimenti il giorno di festa diventa un “ponte sprecato”.

iHappy cresce anche il giorno che precede la busta paga, un effetto temporaneo che scompare il giorno successiva: insomma, vedere quanto rimane in tasca dopo le varie spese non aiuta il buonumore. Al contrario, lo spostamento di lancette dovuto all’ora legale genera ansia e depressione. Anche la&n! bsp;latitudine fa differenza: risalendo la penisola da&nb! sp;sud a nord la felicità diminuisce, tranne nelle provincie in cui c’è il mare. E infatti se Milano avesse il mare…la sua felicità farebbe un balzo di 1,3 punti.