Milano, 9 marzo 2014 - Archiviato anche il Carnevale Ambrosiano, a Milano è tempo di Quaresima. E questo pomeriggio alle 17.30, in Duomo, l’arcivescovo Angelo Scola celebra la messa che dà inizio al periodo di quaranta giorni - uno dei “tempi forti” dell’anno liturgico - che precedono la Pasqua, con il rito dell’imposizione delle ceneri: la celebrazione che nel rito romano cade il mercoledì, mentre il nostro rito ambrosiano la prevede la domenica successiva al martedì grasso.

Numerosi gli appuntamenti religiosi che scandiranno la Quaresima ambrosiana (a differenza di quella romana, che si conclude il giovedì santo, dura sino alla veglia pasquale) fino a una Pasqua che quest’anno cade assai tardiva, il 20 di aprile.

Per quattro martedì a partire dal 18 marzo il cardinale Scola guiderà la Via Crucis in Duomo, a partire dalle 21. La celebrazione si ripeterà martedì 25 marzo, martedì 1 e martedì 8 aprile. E come le altre previste nella cattedrale, precisa l’Arcidiocesi, è aperta a tutti: ai credenti, certo, ma anche «a chiunque sia disposto a mettersi in ascolto e a vivere dei momenti di silenzio». Ogni volta, il Duomo sarà aperto dalle 20.15, per permettere ai fedeli e agli altri un momento di preghiera e riflessione personale.

Ad ogni tappa del cammino della Via Crucis sono invitati, in particolare, i fedeli delle sette zone pastorali della Diocesi, e gli aderenti dei movimenti e delle associazioni ecclesiali. Anche al rito della Via Crucis sarà possibile assistere in televisione, in diretta su Telenova (canale 14); su internet (chiesadimilano.it), e anche via radio su Radio Marconi e Radio Mater. Per chi desidera seguire il cammino della croce in maniera più attiva - durante il rito in Duomo, ma anche in famiglia, o nei gruppi d’ascolto - la Diocesi consiglia un sussidio, “Lo spettacolo della Croce“, che si trova in libreria (pubblicato da Itl Centro Ambrosiano, 64 pagine, costa 2 euro e 60).

Durante i quattro appuntamenti della Via Crucis, le offerte raccolte in Duomo e nelle parrocchie della diocesi saranno usate per finanziare quattro progetti di solidarietà: il Fondo Famiglia e lavoro (che sostiene le famiglie colpite dalla crisi), una rete di centri di formazione professionale per le donne in Algeria, un centro di aggregazione giovanile alla periferia di Lusaka in Zambia, e una mensa pubblica per i poveri e i malati della città di Nis, in Serbia.