Milano, 9 marzo 2014 - «Prima o poi doveva succedere», ammette una signora che abita in zona. Lo scontro tra rom e italiani dalle parti di via Quarti va avanti da quasi un anno: pare che nei casermoni popolari all’estrema periferia della città ci sia ormai una guerra strisciante tra i nomadi che hanno occupato abusivamente una parte degli alloggi Aler e alcuni italiani che pure lì vivono da tempo. Stavolta, a far detonare l’ennesimo scontro sarebbe stata, secondo alcune testimonianze, la guida spericolata di un nomade, che ha rischiato di investire nel pomeriggio di ieri un bambino in uno dei parcheggi della strada senza uscita che conduce ai caseggiati anni Ottanta di Baggio. In pochi minuti, sempre stando al racconto dei cittadini presenti, il veicolo sarebbe stato circondato in maniera minacciosa da una decina di italiani. Risultato: il proprietario se l’è data a gambe levate per evitare guai peggiori, la sua macchina è stata data alle fiamme. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, che sono riusciti a domare e spegnere il rogo.

Finita? Nient’affatto. Le azioni in stile guerriglia sono proseguite fino a sera, con altre auto bruciate: per evitare che le fiamme coinvolgessero pure gli altri veicoli in sosta, gli autori degli incendi, rimasti per ora ignoti, si sono persino premurati di spostarle proprio in mezzo alla strada, rendendo così quasi impossibile per i residenti il rientro a casa. In serata, attorno alle 22.30, l’ennesimo episodio: completamente distrutto un camper; anche in questo caso si è reso necessario l’intervento dei pompieri. A sorvegliare la situazione c’era una pattuglia di carabinieri, anche se i militari non hanno potuto fare altro che opera di prevenzione sul territorio. Sì, perché i proprietari di auto e roulotte non si sono palesati, almeno fino a ieri notte, per denunciare i danneggiamenti dei veicoli. «Scene del genere non si erano mai viste da queste parti», fanno sapere i residenti, che pur convivono da mesi con l’invasione dei nomadi. A loro dire, i rom avrebbero preso possesso, ovviamente senza alcuna assegnazione regolare da parte dell’Aler, di una cospicua fetta di alloggi. Inutile sottolineare che l’area di via Quarti è da tempo nel mirino delle forze dell’ordine. E non solo. Nel 2012 la Cooperativa Comunità Progetto ha lanciato il piano triennale «Quarti si nasce... primi si diventa», con l’obiettivo dichiarato di strappare questa zona della città a degrado e malavita. C’è ancora tanto da lavorare.

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