Milano, 7 marzo 2014 - I giudici della Corte d’appello di Milano ribaltano la sentenza di primo grado con la quale quattro banche estere e nove loro funzionari erano stati condannati per truffa aggravata ai danni del Comune di Milano, in relazione ad operazioni su contratti derivati. In appello, le banche - Deutsche Bank, Ubs, Jp Morgan e Depfa Bank - sono state scagionate “perche’ il fatto non sussiste”. Per loro l’accusa era quella di aver violato la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.

Con la sentenza di assoluzione pronunciata nei confronti delle banche estere e dei loro funzionari gli imputati per la presunta truffa aggravata ai danni del Comune di Milano attraverso i contratti derivati, la Corte d’Appello di Milano ha anche revocato la confisca stabilita in primo grado a loro carico che ammontava complessivamente a 89 milioni di euro. ‘Cancellata’ anche la sanzione di un milione di euro disposta in primo grado dal giudice Oscar Magi.

"Ubs accoglie con grande soddisfazione la sentenza emessa oggi dalla Corte d'Appello  di Milano che ha confermato tutte le difese della banca rovesciando le condanne a carico della banca e dei suoi due attuali dipendenti e di un suo ex-dipendente". E' quanto recita una nota diffusa dalla banca svizzera, in relazione alle assoluzioni nella vicenda della presunta truffa sui derivati al Comune di Milano. "Piu' della formula 'perche' il fatto non sussiste', ci sono solo le scuse", ha aggiunto l'avvocato Fabio Cagnola, legale di Ubs, facendo riferimento al dispositivo della sentenza della quarta sezione penale della Corte d'appello di Milano, che ha assolto gli imputati con la formula "perche il fatto non sussiste".

"La Corte d'appello ha guardato con serenita' a questa vicenda e non ha potuto fare altro che evidenziare che quella tra il Comune e le banche era una bella operazione finanziaria". Cosi' l'avvocato Giuseppe Iannaccone, uno dei legali di Deutsche Bank, commenta la sentenza di assoluzione pronunciata nei confronti di quattro banche estere per la vicenda derivati. Dello stesso tenore, la riflessione dell'avvocato Guido Alleva, anch'egli nel pool difensivo dell'istituto di credito tedesco: "In questa vicenda il fatto non irrilevante e' che il Comune di Milano ha incassato un importante vantaggio. Viene cosi' dimostrato che questi contratti non erano meccanismi diretti a frodare l'ente. E' una sentenza che fa chiarezza e che poteva gia' essere pronunciata in
primo grado"