Milano, 28 febbraio 2014 - L’uscita dal carcere, la consapevolezza più piena di quanto accaduto e delle sue conseguenze. E poi la nascita della sua bambina, venuta al mondo ieri mattina nella clinica San Giuseppe. E adesso una vita da ricostruire per Davide Guglielmo Righi. Così ieri pomeriggio, appena tornato nella sua casa al 16 di via Plinio dopo tre giorni passati in carcere, le parole gli escono a stento. «Sono molto provato e costernato. Sto pensando a mia figlia, alla mia compagna Francesca. E poi penso molto anche a quei minuti, alla tragedia e alla famiglia Famoso». Righi, il consulente informatico di 48 anni finito in carcere dopo l’aggressione mortale al tassista Alfredo Famoso avvenuta domenica sera in via Morgagni, da ieri è ai domiciliari nella casa in cui abita la madre della sua compagna. Non ha ricevuto visite, se non quella del suo avvocato Isabella Giuffrida, uscita dall’appartamento intorno alle 19.30 dopo un lungo colloquio. Mercoledì, prima che cominciasse l’interrogatorio davanti al gip Gianfraco Criscione, Righi aveva chiesto subito della sua compagna: «Come sta Francesca, come sta la bambina?».

La piccola, la sua terza figlia, era nata proprio nel momento in cui lui si presentava davanti ai giudici. Giornata di emozioni intense, quella di ieri. Trascorsa a ripercorrere istante dopo istante la tragedia di via Morgagni con un occhio diverso dalla sera in cui la rabbia gli aveva impedito di ragionare, di tornare indietro come aveva promesso subito dopo aver colpito con un cartone di acqua minerale la faccia di Famoso. Sentimenti di angoscia misti alla gioia per la nascita della piccola. Una felicità soffocata dalla tragedia. Il gip Criscione ha stabilito ieri che l’imputazione per l’aggressore è omicidio preterintenzionale e non omicidio volontario con formula del dolo eventuale come richiesto dal pm Maria Grazia Latella. Oggi ci sarà l’incarico per l’autopsia al corpo del tassista. I risultati saranno importanti per confermare i dettagli della morte e ricostruire la dinamica. A ripercorrere i vecchi guai con la giustizia di Righi ci sono due denunce. Una che risale al 1985 per lesioni e un’altra del 7 maggio 2008. In quell’occasione gli era stata applicata la pena, poi sospesa, di 10 mesi e 20 giorni di reclusione per furto, ingiuria e molestia-disturbo alle persone. Colpe frutto dei forti dissidi che avevano caratterizzato la separazione dalla ex moglie.

di Anna Giorgi Agnese Pini