Milano, 6 febbraio 2014 - Il tempo delle chiacchiere è finito. Chiunque sia interessato a costruire uno stadio nelle aree Expo, una volta chiuso l’evento del 2015, ha a disposizione 30 giorni di tempo, a partire dal 13 febbraio, per farsi avanti. Sì, Arexpo, la società costituita dalla Regione e dal Comune proprio per acquistare i terreni dove sorgeranno i padiglioni dell’Esposizione Universale di Milano, ha deciso di aprire la gara per il nuovo impianto il 13 (o al più tardi il 14) del mese in corso. Quel giorno, per l’esattezza, sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale «un avviso pubblico per la presentazione di manifestazione di interesse alla realizzazione di un complesso sportivo comprensivo di uno stadio di calcio multifunzionale sul modello europeo nell’ambito del sito Expo».

Traduzione: la nuova struttura dovrà ospitare non solo le partite di calcio ma anche altre discipline sportive e, non ultimo, spettacoli dal vivo, a partire dai concerti. È, detta altrimenti, quell’idea di stadio multifunzionale, pronto a dar sfogo anche alla musica, cara al sindaco Giuliano Pisapia, che non ha mai nascosto il suo apprezzamento per questa opzione. Sulla necessità che nella seconda vita del sito Expo trovassero spazio anche sport diversi dal calcio ha invece spinto il governatore Roberto Maroni. Una Cittadella dello Sport tutta concentrata in un unico impianto quella che va profilandosi con l’avviso pubblico. La certezza è la volontà di stringere i tempi. Come detto, chiunque aspiri a costruire lo stadio avrà 30 giorni di tempo per rispondere. E non è tutto.

Nell'avviso pubblico Arexpo riporterà di aver già ricevuto l’interesse del Milan e che sono in corso approfondimenti sul progetto presentato dalla società rossonera. Un atto dovuto, certo. Ma anche una strategia per far sì che lo stesso Milan faccia capire se intende o no andare fino in fondo. Nei giorni scorsi emissari del club di Silvio Berlusconi hanno infatti svolto un sopralluogo sulle aree Falck di Sesto San Giovanni per capire se nel progetto di riqualificazione targato Citta della Salute possa trovare spazio, proprio come sulle aree Expo, anche uno stadio. Se è vero che il Milan ha presentato ad Arexpo il progetto in tempi record, è vero anche che la stessa società ha chiesto tempo per valutare ipotesi alternative. Quel tempo però si fa sempre meno ampio, almeno per la Regione e per il Comune. Anche da qui la scelta di accelerare e di tenere in vita l’avviso solo 30 giorni. L’altra destinataria del messaggio è l’Inter. L’interesse del neopresidente nerazzurro, il magnate indonesiano Erick Thohir, per la costruzione di uno stadio di proprietà sembra infatti essere scemato col passare delle settimane. Serve chiarezza anche dal fronte bauscia. La gara sarà aperta a tutti, ma al momento non si vedono altri possibili investitori all’orizzonte. L’area sulla quale si realizzerà lo stadio, dovrà poi essere venduta: impianto privato su terreni privati. Un passaggio delicato, questo. Come quello relativo all’armonizzazione dell’impianto sportivo con gli altri progetti di riconversione dell’area Expo.

di Giambattista Anastasio

giambattista.anastasio@ilgiorno.net