Milano, 28 gennaio 2014 - I suoi video irriverenti impazzano sul web e il suo canale Youtube ha ormai superato la bellezza di sedici milioni di visualizzazioni ma ora Federico Clapis, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Doctor Clapis, è pronto ad abbandonare (ma solo temporaneamente) il mondo virtuale per calarsi a tutti gli effetti in quello reale. "Il mio bambino, in vendita a pochi euro" è infatti il titolo del suo primo album, in uscita martedì 28 gennaio: un concentrato delle hit virali del giovane comico milanese.

Federico, finalmente un disco…
“Sì, è stata una gestazione lunga ma finalmente il mio ‘bambino’ è pronto per venire al mondo. L’album conterrà undici brani inediti, ventiquattro in tutto. Si va da "Me cioccolatino" passando per l'immancabile "Jimmy Lo Storpio". Non ho tralasciato nulla del mio repertorio. In omaggio con il disco ci sarà anche il calendario delle Clapis Angels, le ragazze che spesso compaiono nei miei video”.

Fondatore del genere "House comedy music". Di cosa si tratta esattamente?
"Sono battiti di musica house su sketch comici frutto della mia ironia. E' una miscela quasi imprescindibile di musica e video attraverso cui cerco di veicolare una serie di messaggi spesso legati a dinamiche socio-culturali. Con questo genere musicale affronto anche temi importanti quali il razzismo e l’omosessualità, ma sempre attraverso quella vena comica un po' dissacrante che contraddistingue le mie produzioni".

Il protagonista dei tuoi video è Doctor Clapis. Che differenze ci sono tra Federico Clapis e Doctor Clapis?
“Doctor Clapis è un personaggio che spesso e volentieri fa la parte del cattivo. Cerca di mettere in evidenza vizi e difetti in modo da esorcizzarne la parte. Ma è pur sempre Federico Clapis a dettare i comandi. Nel mondo del web c’è molta confusione tra finzione e realtà e chi mi segue (spesso ragazzi giovanissimi) può avere un’idea un po’ sfalsata di quello che vede. Con il tempo sto cercando di creare un nuovo ponte di trasmissione con il mio pubblico. Proprio per questo ho cominciato a realizzare nuove gag come ‘NationalGeoClapis’, per trasportare il pubblico in un’altra dimensione in cui anzitutto parlo liberamente ma abbandono anche quei personaggi pseudo-deliranti che popolano le mie canzoni. Per creare un nuovo scambio di frequenze un po’ più umano, in questi giorni sto coniando un nuovo format in cui parlerò solamente. Si chiamerà ‘Senza maschere’. Si tratta di un progetto che deve ancora prendere forma ma a cui tengo moltissimo: sarà una sorta di demitizzazione di tutti i fenomeni web-star rap-star”.


Co-protagonista in alcuni video di Fedez, un altro grande artista “figlio del web”. Com’è nata la vostra collaborazione?
“Fedez mi contattò agli inizi. E’ stato lui a scoprirmi dal punto di vista dei grandi media. Anche se artisticamente molto diversi, fra noi si è creato subito un grande feeling e insieme abbiamo scritto il video ‘Dai cazzo Federico’ mentre in ‘Alfonso Signorini-Eroe nazionale’ compaio come attore. Abbiamo in cantiere altri progetti. Ma su questo non posso ancora svelare nulla”.

Milano fa spesso da sfondo ai tuoi video. Che rapporto hai con questa città?
“Qui sono nato e cresciuto. Di Milano ho assorbito tutti i pregi e i difetti. L’unica cosa che manca qui è il mare”.

Come vivi il mondo dei social network?
“Devo ammettere di soffrire un po’ di ‘ansia da gestione’. Un canale Youtube o una pagina Facebook vanno seguiti tutti i giorni e bisogna farlo di persona. Nel mio caso c’è il grosso limite di dover scrivere e atteggiarmi senza svincolarmi dal personaggio perché per quanto mi riguarda non c’è stato ancora l’affrancamento di Federico dal Doctor Clapis. Dopo un po’ questo meccanismo risulta asfissiante. Anche per questo il progetto ‘Senza Maschere’ servirà ad approcciarmi in maniera più libera ai social network”.

Cosa farà Federico Clapis da grande?
“Come attore, ho sempre avuto in mente di fare dei film ma ora sono certo che fra qualche anno mi piacerebbe scrivere. Magari al mare. Il canale Youtube sarà sempre il mio diario di bordo indipendentemente dal fatto che continui con la musica o che mi cimenti in altri format”.

francesca.nera@ilgiorno.net