Cusano Milanino (Milano), 26 gennaio 2014 - Un anno fa era toccato a un dipendente della sua società: mentre tornava a casa con l’auto di servizio, era stato avvicinato da due individui in moto che gli avevano sparato dal finestrino. Venerdì sera è stato il suo turno. Alla guida della sua monovolume, ormai davanti al cancello della sua villetta, è stato vittima di un agguato. Due uomini lo hanno affiancato e hanno esploso tre colpi, mirando alla parte bassa della portiera: i primi lo hanno raggiunto alla gamba sinistra e all’addome, l’ultimo è finito a lato. Due gambizzati. Stesse modalità. Ma, soprattutto, stessa società: la Sst di Bellusco, in Brianza, che tra l’altro opera con il carcere di Bollate. Così l’indagine condotta dai carabinieri sul ferimento del manager informatico, avvenuto l’altra sera all’ora di cena, ha imboccato la pista di un avvertimento maturato nel mondo del lavoro, seppure senza tralasciare del tutto altre ipotesi.

Perché nella vita di Umberto P., 47 anni, che da un decennio vive con la moglie nel quartiere residenziale di Milanino, alle porte del capoluogo, non sembra esserci null’altro ricollegabile all’accaduto. Qualche elemento in più potrebbe fornirlo direttamente l’uomo, non appena cesseranno gli effetti dell’anestesia e sarà in grado di parlare con gli investigatori. Operato d’urgenza nel cuore della notte tra venerdì e sabato, per l’estrazione del proiettile rimasto nel ventre, le sue condizioni apparivano ieri finalmente stabili: i medici lo hanno dichiarato fuori pericolo, fissando in trenta giorni la prognosi per la sua guarigione.

Quando recupererà la necessaria lucidità, perché sembra che per il momento non ricordi molto, Umberto potrà forse fornire spunti importanti per individuare i suoi aggressori, aiutare i carabinieri a capire se c’è qualche collegamento con quell’agguato accaduto un anno fa, se invece si possa trattare di una qualche pur strana coincidenza. Perché nel gennaio scorso era stato gambizzato un dipendente, colpito alla coscia: un operaio di 53 anni che lavora a Bellusco, in un altro dei centri di assistenza dell’azienda con sede a Vimercate e di cui il manager sarebbe socio. 

I carabinieri della stazione di Cusano Milanino e della compagnia di Sesto San Giovanni dovranno passare al setaccio tutti i rapporti interpersonali, per lavoro e non solo, in cerca di un qualche ulteriore indizio. Approfondire, se possibile, il tipo di arma utilizzata. Sentiranno conoscenti e colleghi, ricostruire gli ultimi movimenti, le telefonate ricevute e altri tipi di contatti, passare in rassegna le telecamere di tutta la zona attorno a Milanino. Cercare qualche testimone: il quartiere del manager è frequentato solo da residenti, qualsiasi estraneo sarebbe facilmente notato. Due individui effettivamente sarebbero stati visti in zona, già un paio d’ore prima: difficile per il momento dire se fossero proprio i malviventi, in attesa della loro vittima.

patrizia.longo@ilgiorno.net