Milano, 18 dicembre 2013 - Quella volta che lanciarono i sassi al concerto del Redecesio. O quella volta con Ike Willis e con Vinnie Colaiuta. Concerti in pubblico o sul palco, per Elio il nome di Frank Zappa si lega a mille ricordi. Ed Elio, senza le Storie Tese, sarà stasera uno dei protagonisti della Notte Bianca nel «Segno di Zappa» all’Auditorium di largo Mahler, dedicata a Frank Vincent, a 20 anni e due settimane dalla sua scomparsa. Si parte alle 18 con il libro-intervista «Frank e il Resto del Mondo» di Alessandra Izzo. Poi l’album postumo «The Yellow Shark» con l’Orchestra Verdi diretta da Danilo Grassi, insieme a musiche di Varése e Stravinsky. Più una selezione di filmati rari prestati dal collezionista Giancarlo Trombetti.

Ed Elio che fa?
«Presto la mia voce alla band degli Ossi Duri (ndr dalle ore 22), in “Tell me you love me”, “City of tiny lights”, “Dancin’ fool”...»

Milano è città Zappiana?
«Gli appassionati ci sono. Ma ce ne vorrebbero di più. Zappa andrebbe non solo ascoltato nella intimità della cameretta, ma diffuso in convegni, concerti, alla radio. La sua musica sarebbe l’ideale in questi tempi di chiusura mentale e semianalfabetismo musicale e invece non tutti lo conoscono. Un blackout senza giustificazioni».

Da quale album partire?
«Personalmente apprezzo “Over nite sensation”, “Apostrophe”, quelli degli anni ’80..., ma qualunque album va bene per iniziare. L’importante è leggere con attenzione i testi. Zappa era un grande critico, ma non di quelli barbosi. Ha una qualità che lo rende unico: mi fa sempre morire dal ridere».

L’ha mai visto dal vivo?
«Ero al famoso concerto del Redecesio dove a un certo punto interruppe l’esecuzione perché dal pubblico lanciavano sassi. Per far abbassare le persone davanti. Qualche pietra cadde sul palco e Zappa fermò tutto minacciando di andarsene. Son stato anche al concerto del Palazzetto dello sport. Musica e band di perfezione assoluta».

Musicisti che voi Elii avete conosciuto personalmente...
«Abbiamo avuto la fortuna di suonare con Ike Willis e Vinnie Colaiuta, due enormi talenti».

Cosa vi hanno detto?
«Li ho assaliti di domande. Ci hanno rivelato l’avversione di Frank Zappa per qualsiasi tipo di droga. Non si è fumato mai neanche una canna. E lo vietava anche ai membri della band. Che facevano i salti mortali per non farsi scoprire...»

A Partinico esiste via Frank Zappa. E Milano?
«Zappa merita una via più della metà delle persone cui sono dedicate quelle di Milano».

Lanci un invito al concerto.
«Venite a scoprire una musica che, anche se scritta anni fa, è più innovativa di quelle attuali».