Milano, 12 dicembre 2013 - C’è la bancarotta Italia-Lombardia, presente e prossima ventura, nel bilancio sociale (terzo anno) presentato ieri dal Procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati con la partecipazione - a moderatore - del giornalista tv Gad Lerner. Ci sono, nelle 82 pagine in cui a fine anno la Procura si autoesamina e mette in evidenza risultati e criticità della macchina giustizia accanto all’analisi di reati, gli spaventosi numeri di una crisi che in Lombardia porta all’innalzamento del 23% di crimini economici, rispetto al 2012 e solo nei primi nove mesi del 2013, e del 62,60% in più di reati fiscali. Con una previsione che non si direbbe azzardata, provenendo dai funzionari dell’Agenzia delle Entrate, i quali pronosticano per il prossimo anno un più 74% di dichiarazioni infedeli, e un più 59 di omesse dichiarazioni.

«Conseguenza della crisi economica che inevitabilmente determina un aumento delle condotte illecite» - scrive nella sua relazione l’aggiunto del dipartimento reati finanziari, Francesco Greco - con l’aumento medio «del 100% degli omessi versamenti Iva (che da tempo costituiscono il principale strumento di “autofinanziamento” di imprese ed artigiani)» e «con il peso assorbente dei debiti tributari nei passivi fallimentari». Senza che ciò escluda la maxi evasione delle grandi imprese, e un riferimento va alle super frodi fiscali imputate a Dolce e Gabbana, alla famiglia Riva dell’Ilva, o ai fallimenti milardari da 2 miliardi e 94 milioni. Crisi che si legge nelle 12.877 imprese cessate, soprattutto nell’ambito di costruzioni e servizi. Così la Procura si attrezza con un Ufficio Antiveasione per gestire la valanga di fascicoli in arrivo, non potendo incidere sulle cause. E così si attrezza anche a far fronte alla valanga di procedimenti da «prima linea» che pioveranno con l’Expo: dal maggio 2015 e per sei mesi - dice il Procuratore - ci sarà «un massiccio arrivo di addetti, operatori e visitatori», cosa che determinerà «inevitabilmente un innalzarsi di scippi a borseggiamenti, con un peso aggiuntivo sulle strutture giudiziarie ed in particolare sugli uffici di prima linea, Tribunale e Procura».

L’incombere dell’Esposizione - oltre a far rilevare che «in mancanza dei doverosi e opportuni controlli e in considerazione del tempo ormai limitato che separa la situazione attuale da Expo 2015 è molto forte il rischio di infiltrazioni da parte delle associazioni mafiose» - implica un appello al «Ministero della Giustizia e al Consiglio Superiore della Magistratura perché affrontino ora il problema per coprire tutti i posti vacanti di giudici e pm di Milano e di individuare adeguati provvedimenti per affrontare la drammatica situazione del personale amministrativo». Drammatica: la scopertura effettiva di cancellieri e assistenti ha raggiunto il tetto del 32% (a fronte di un meno 6% di magistrati). «Non esiste altra grande sede giudiziaria con una tale scopertura di personale amministrativo».

Il bilancio (presenti anche il Dirigente Amministrativo Michele Delmedico, la professoressa Daniela Piana dell’Università di Bologna, l’avvocato Salvatore Scuto della Camera Penale e il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma) porta le spese di giustizia: diminuite nell’anno solare 2012 del 31% (33,3 milioni effettivi), un calo dovuto alla diminuzione delle spese di consulenza (- 14%) e delle intercettazioni (-39%). Si tratta di «un numero bassissimo di intercettazioni, uno dei più bassi che si sia mai verificato; solo 8664 i bersagli». Le indagini, per il 60,8%, vengono definite entro sei mesi, con un più 27% rispetto all’anno precedente, e solo un più 11% riguarda i procedimenti che vengono definiti in più di due anni «per la loro complessità». E le assoluzioni non superano, fra monocratico e collegiale, il 28%, con un oltre 70% di condanne o patteggiamenti.

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