Milano, 7 dicembre 2013 - Costruito nel 1868, è stato il primo e unico teatro in Europa a essere ideato esclusivamente per gli spettacoli delle marionette. Di rado i milanesi lo chiamavano col suo nome. No, il Teatro Gerolamo di piazza Beccaria era piuttosto conosciuto come la "Piccola Scala". A progettarlo fu Giuseppe Mengoni, l’architetto che ha firmato, negli stessi anni, la Galleria Vittorio Emanuele. Vuoi per la vicinanza tra il Salotto di Milano e il tempio della lirica, vuoi per difetto d’ardire, fatto sta che Mengoni decise di ricreare in piazza Beccaria proprio una piccola Scala. Pianta a ferro di cavallo, loggione elegante, platea, velluti rossi e stucchi: tutto negli appena 280 metri quadrati del Gerolamo, dichiarato monumento nazionale nel 1956. Altri ancora lo indicavano come il teatro dei Colla. Sì, perché la più celebre dinastia italiana delle marionette subentrò presto alla compagnia di Giuseppe Fiando, la prima ad animare il piccolo palco di piazza Beccaria. A scandire oggi il nome del teatro si corre invece il rischio che pochi o nessuno sappiano dire dove si trova, che pochi o nessuno sappiano che è esistito. Il Gerolamo, infatti, è chiuso dal 1983.

Una chiusura forzata: il 13 febbraio di quell’anno, una domenica, il cinema Statuto di Torino venne avvolto dalle fiamme e la funivia di Champoluc si ruppe come filo di lana. Sull’onda di questi tragici eventi, le autorità decisero di chiudere tutti i luoghi pubblici che non rispettavano le normative di sicurezza in uso ai tempi. Tra questi pure il Gerolamo. Da allora le petizioni per ottenere la riapertura della piccola Scala si sono susseguite a più riprese. Nel 1989 viene lanciato e chiuso un concorso per un piano di recupero di una parte del centro cittadino: da piazza Fontana a corso Europa passando per via Pattari e piazza Beccaria. In questo piano è previsto anche il restauro e il rinnovo impiantistico del Gerolamo, a cura degli architetti Giulio Marini e Giacomo Polin. Sembra fatta. Ma gli anni passano e del recupero del teatro delle marionette si perde l’eco. Fino al 2008: è lo stesso Marini ad annunciare che i lavori sono lì lì per partire. Tutto vero, non fosse che la vicenda si complica terribilmente per via dei numerosi contenziosi intentati contro l’immobiliare Ceschina, nel frattempo diventata proprietaria del teatro e del complesso che lo ricomprende. Quella parte di città, del resto, è vincolata dalla Sovrintendenza. Ma ora l’attesa sembra davvero essere finita. Il peggio è passato, i lavori di recupero sono in ultimazione. Udite, udite: c’è finalmente una scadenza. Il restauro del Gerolamo sarà terminato tra ottobre e novembre del 2014. E sarà nuovamente inaugurato nei primi mesi del 2015, l’anno dell’Expo di Milano. Rieccolo, 32 anni dopo. In passato s’era parlato di un intervento di ampliamento: nuova sala da 226 posti. Non sarà così.

"Restuaro conservativo": la piccola Scala tornerà quella di prima, 66 posti in platea e 26 tra loggione e palchetti, per un totale di 92 poltroncine. Rigorosamente rosse. Quella di prima, eccezion fatta per gli impianti, ammodernati, il condizionamento dell’aria, le scale antincendio, le uscite di sicurezza e anche l’ascensore. Un intervento da 3 milioni di euro. L’ultima dolce sorpresa sta nel testo della convenzione sottoscritta dall’immobiliare Ceschina: "Compatibilmente con le esigenze di tipo economico e gestionale della struttura" si punta, tra l’altro, "al ripristino delle attività tradizionali dello spettacolo delle marionette e delle maschere milanesi". Niente male nella Milano dell’Expo.