Milano, 5 dicembre 2013 - Arrestato il presunto omicida dei delitti di Quarto Oggiaro. Si chiama Antonino Benfante, 50 anni, originario di Palermo, pregiudicato per traffico di droga.

 

I TRE OMICIDI - L'uomo è accusato di aver ucciso il 27 ottobre Emanuele Tatone e Paolo Simone e poi il 30 ottobre un altro dei fratelli Tatone, Paquale. Era uno dei principali sospettati, accanto a lui, altri due uomini, figure più marginali, fra le venti persone interrogate nei giorni dopo gli omicidi. Il pregiudicato messo sotto torchio in questura, era sottoposto a provvedimento di sorveglianza speciale. E' stata una vera caccia alle prove per incastrarlo. 

 

APPENA USCITO DAL CARCERE - Benfante era appena uscito di galera: è stato detenuto tra il 2000 e il 2012 e in totale ha collezionato 24 anni di carcere, quasi meta' della sua vita per reati che vanno dal tentato omicidio al traffico di stupefacenti. Il pregiudicato, molto noto a Quarto Oggiaro, dove aveva vissuto, era uscito di galera il 23 ottobre, pochi giorni prima di commettere il primo duplice omicidio che ebbe per vittime Emanuele Tatone e Paolo Simone.

L'uomo si trovava in prova ai servizi sociali e nei giorni precedenti e seguenti l'omicidio ha continuato a recarsi presso la cooperativa dove lavorava come se niente fosse. L'affidamento ai servizi sociali gli era stato da poco nuovamente concesso dopo una revoca avvenuta a meta' settembre causata da una denuncia per estorsione proprio nei confronti del datore di lavoro a cui era stato affidato. 

 

SI ERA AVVICINATO AI TATONE - Durante il primo periodo di affidamento ai servizi sociali riscontri investigativi hanno confermato che si era avvicinato alla famiglia Tatone, non si sa se gia' con l'intento di ordire gli omicidi o se dapprima cercando complicita' e poi rompendo per contrasti legati all'egemonia sul piccolo spaccio di stupefacenti.  Benfante, del resto, non è ancora stato interrogato. La squadra mobile però è certa nel dichiarare che è stato lui ad attirare Emanuele Tatone in trappola, dopo averlo convocato con un pretesto. Incontro a cui Tatone si è presentato con un amico, morto con lui e ucciso dalla stessa pistola, come confermato dalla perizia balistica.

Tre giorni dopo Benfante ha ucciso con un fucile anche Pasquale Tatone, che secondo gli investigatori ha sottovalutato la situazione, ritenendo forse che il fratello fosse stato ucciso da qualcuno che ce l'aveva solo con lui. Nei giorni successivi, Benfante non si è spostato dal quartiere e solo dopo qualche tempo aveva cominciato a muoversi per imporre la sua presenza a Quarto Oggiaro. Il suo arresto è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari Andrea Salemme su richiesta del procuratore aggiunto Alberto Nobili e dei pm Daniela Cento e Laura Pedio.

 

ALL'ORIGINE IL CONTROLLO DELLO SPACCIO - C'è il controllo dello spaccio di bustine di eroina ai ragazzi del quartiere all'origine degli omicidi di Emanuele Tatone, Paolo Simone e Pasquale Tatone, avvenuti a Quarto Oggiaro. È quanto sospettano gli inquirenti, che stanno ora facendo accertamenti per capire se il killer abbia agito da solo o per conto di qualcuno, questo è il movente e il vero obiettivo erano in primo luogo Pasquale Tatone, quindi il fratello Emanuele, tossicodipendente. Mentre Paolo Simone non c'entrava nulla e si è trovato al posto sbagliato al momento sbagliato.

 

GRANELLI -  "Esprimo grande soddisfazione per il buon esito delle indagini che oggi hanno portato all'arresto dell'uomo accusato di essere l'esecutore dei tre omicidi di Quarto Oggiaro. Le mie congratulazioni vanno al Questore, agli inquirenti, agli ufficiali e agli agenti della Polizia di Stato, per la professionalità dimostrata svolgendo sempre un lavoro prezioso per la sicurezza della città. Il risultato di oggi è un segnale importante che dimostra, ancora una volta, come il territorio sia ben presidiato dalle forze dell'ordine". Lo ha dichiarato Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e Coesione sociale del Comune di Milano.

 

ROZZA - "Complimenti al commissariato di Quarto Oggiaro e a tutte le forze dell'ordine per avere portato a compimento l'arresto dell'assassino"' dall'assessore ai Lavori pubblici del Comune Carmela
Rozza. 
"Il segnale forte che viene dato al quartiere - dice Rozza - e' che la legge e lo Stato esistono e, come ha detto il sindaco Pisapia a Quarto Oggiaro, lo sforzo di tutte le istituzioni, a partire proprio dal Comune, e' di rendere più vivibile il quartiere e protagonisti i cittadini che vi abitano.