Milano, 18 novembre 2013 - Un mese di arresto e una multa di 100 euro: è questa la richiesta di pena formulata dal rappresentante della pubblica accusa nel processo che vede imputata Daniela Santanche’ per una protesta anti-burqa da lei promossa a Milano nel settembre 2009, alla cerimonia di chiusura del Ramandan. Duemila euro di multa sono stati invece chiesti per Ahmed El Badry, l’egiziano imputato insieme alla Santanche’, accusato di lesioni per averla aggredita, sempre in occasione della cerimonia di chiusura della manifestazione.

Il rappresentante della pubblica accusa ha chiesto che vengano riconosciute le attenuanti generiche alla Santanche’ per il suo corretto comportamento processuale, anche perche’ “si e’ fatta interrogare”, e per la sua incensuratezza. Poi ha spiegato che per il reato di manifestazione non autorizzata “non e’ previsto il dolo” ma solo la colpa e quella della Santanchè sarebbe stata quella di non chiedere il placet al Questore nelle modalita’ previste dalla legge.

Per quanto riguarda il suo aggressore, El Badry, il magistrato ritiene che vada punito con 2mila euro di multa senza la concessione delle generiche e nemmeno dell’attenuante della provocazione, perche “ha colpito una persona, oltre tutto di sesso femminile, che esprimeva delle opinioni e non c’era motivo di colpirla”. La sentenza sara’ pronunciata dal giudice monocratico dell’ottava sezione penale Elena Balzarotti il due dicembre prossimo.

Fonte Agi