Milano, 12 ottobre 2013 - La battuta di caccia dura 28 minuti, dalle 19:31 alle 19:59. L’esecuzione di via Muratori — costata la vita, il 10 settembre del 2012, a Massimiliano Spelta e Carolina Payano Ortiz, 43 e 21 anni — si gioca sul tempo. È tutto un susseguirsi di coincidenze mancate, di orme seguite, sfiorate e perse di nuovo per un pugno di secondi. Sempre fondamentali. Finché i cacciatori trovano le loro prede, sparano, uccidono.

Adesso ci sono le immagini — che vi mostriamo in queste pagine — a raccontare in modo nitido il film di un duplice omicidio che si è consumato nella strada illuminata a giorno, sotto gli occhi di passanti sgomenti, e che solo da due settimane conosce i nomi dei killer: il reo confesso Mario Mafodda e il suo complice, Carmine Alvaro. Dovevano «lavare un’offesa»: troppo insistenti le richieste di Spelta — trafficante di droga da Santo Domingo insieme alla compagna — per vedere saldato il conto su una partita di cocaina. Un’insistenza «inaccettabile» per un professionista della criminalità organizzata come Mafodda. Un’insistenza da punire col sangue.

La caccia dei killer — a bordo di uno scooter T-Max, caschi e due pistole cariche nel bauletto — si sintetizza in 14 immagini estrapolate dalle telecamere che tappezzano la metropoli: agli angoli delle strade, nei locali e addirittura sui mezzi pubblici. Un film caotico e complesso passato al setaccio e infine messo in ordine dagli uomini della Squadra Mobile di Milano: un lavoro difficilissimo, durato mesi. Vi mostriamo dieci fotogrammi, i più significativi: eccola, la caccia.

Mafodda, interrogato dai giudici, lo ammetterà chiaramente: «Volevamo uccidere». La sera del 10 settembre, i due assassini salgono sullo scooter: direzione piazzale Martini, dove Max e Carolina sono habitué. Ci vedono giusto, i killer, perché la coppia di trafficanti, quella sera, è davvero in piazzale Martini, come testimonia la prima immagine: si vedono Carolina e Max, in braccio la figlia, davanti al bancone di un locale.

Sono le 19:31. Alle 19:48, la loro Bmw verde petrolio è immortalata in piazzale Buozzi. Destinazione: via Muratori. I killer, dunque, seguono la pista giusta, ma sono in ritardo e mancano il bersaglio. Lo provano tre immagini successive: alle 19:49 sono in via Caroncini, alle 19:51 in via Tertulliano, solo alle 19:54 in piazzale Buozzi. Le loro prede hanno un vantaggio di sei minuti.

Cambiamo ancora scenario, riportiamo la telecamera sulle vittime. Alla stessa ora, 19:54, Max e Carolina sono già in via Muratori. Hanno parcheggiato l’auto e camminano sul lato destro della strada, è Carolina a tenere in braccio la piccola. Li vediamo di spalle, all’altezza del civico 10. Iniziano le fasi più concitate della caccia: alle 19:55 i killer attraversano piazza Medaglie d’Oro, via Muratori è dietro l’angolo.

Arrivano, si fermano sul marciapiede, il motore ancora acceso. È a quel punto che vedono sopraggiungere, dall’altro lato della strada, i loro bersagli: «Prendi la pistola», dice Mafodda al suo complice. La solita telecamera, quella all’altezza del civico 10, segna le 19:56: Max e Carolina stanno tornando indietro, verso la loro auto. Attraversano la strada. Alle 19 e 57 minuti e 47 secondi si sentono i primi spari: la mattanza resta fuori campo, ma si scorge il faro acceso dello scooter, in fondo alla strada. Alle 19 e 57 minuti e 58 secondi, lo scooter riparte. Sono bastati 11 secondi per uccidere: a quel punto Max e Carolina sono già riversi a terra, ammazzati ciascuno con due colpi di pistola. Solo la loro bambina è stata risparmiata. Ultima immagine: 19 e 59 minuti. Ecco di nuovo il T-Max, tornato in via Caroncini. La caccia è finita: i killer sono in fuga.