Milano, 4 ottobre 2013 - Dipendenti in corteo con striscioni e bandiere. E ancora con fischietti e megafoni alla mano per urlare il loro 'no' a tagli alla produttività che l'Inps potrebbe subire, mettendo a rischio l'efficenza dei servizi e le attuali buste paga dei dipendenti.

Il corteo dei funzionari pubblici milanesi è partito da piazza Missori, ma questa protesta non riguarda solo il capoluogo lombardo: anche Brescia è in agitazione, con i manifestanti in presidio davanti alle sede Inps che come i loro colleghi milanesi chiedono con forza un piano di riorganizzazione che non preveda sforbiciate al bilancio.

In pericolo, secondo Cgil Cisl, Uil e Cisal, soprattutto il livello dei servizi garantiti dall'ente anche attraverso il finanziamento dei "progetti speciali", cosa che l'eventuale piano di tagli potrebbe mettere seriamente in discussione. "Il Governo non tratti l'Inps come un bancomat - concludono le quattro sigle sindacali - e tuteli una parte determinante del nostro welfare".