Milano, 30 settembre 2013 - Diciassette vittime, nessun colpevole. Undici processi in 43 anni e nessun responsabile per la strage di Piazza Fontana. Oggi il gip del tribunale di Milano ha archiviato anche l'ultima inchiesta riguardante l'attentato del 12 dicembre 1969, quella dell'ipotesi della "doppia bomba" dentro la sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura. Finisce così un'epopea giudiziaria, un fallimento del potere giuridico di fronte, molto probabilmente, ai poteri forti: spionaggio, controspionaggio, servizi segreti deviati e, perchè no, ad una strategia "della tensione" che sarebbe servita a dare nuovo potere ad una certa parte politica.

Ecco la cronistoria
12 dicembre 1969 - un ordigno esplode nella Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana a Milano, 17 morti 84 feriti.
15 dicembre 1969: a Milano l'anarchico Giuseppe Pinelli muore precipitando da una finestra della Questura mentre viene interrogato. Intanto viene arrestato Pietro Valpreda.
17 maggio 1972: Luigi Calabresi, commissario dell'ufficio politico della questura di Milano, è ucciso davanti alla sua abitazione.
23 febbraio 1979: la sentenza condanna all'ergastolo i neofascisti Freda, Ventura e Giannettini. Quattro anni e mezzo per Valpreda e Merlino per associazione sovversiva.
20 marzo 1981: la sentenza d'appello assolve Freda e Ventura dall'accusa di strage ma li condanna a 15 anni per attentati a Padova e Milano. Confermate le condanne di Valpreda e Merlino per associazione sovversiva. Assolto Giannettini.
10 giugno 1982: la Cassazione annulla la sentenza d'appello e rinvia il processo a Bari. Confermata assoluzione Giannettini.
1 agosto 1985: a Bari la Corte d'Assise d'Appello assolve per insufficienza di prove Freda, Ventura, Merlino e Valpreda.
27 gennaio 1987: la Cassazione rende definitiva la sentenza di Bari.
20 febbraio 1989: la Corte d'Assise di Catanzaro assolve i neofascisti Delle Chiaie e Fachini per non avere commesso il fatto. Delle Chiaie viene scarcerato.
30 giugno 2001: i giudici della seconda Corte d'Assise di Milano condannano all'ergastolo i neofascisti Zorzi, Maggi e Rognoni. Tre anni a Tringali, prescritto Digilio.
6 luglio 2002: muore Pietro Valpreda l'anarchico che fu il primo accusato per la strage.
12 marzo 2004: la Corte d'assise d'Appello di Milano assolve Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni. Ridotta a un anno la condanna per Tringali, accusato di favoreggiamento.
3 maggio 2005: la Cassazione conferma le assoluzioni di Zorzi, Maggi e Rognoni. I parenti delle vittime devono pagare le spese processuali.