Milano, 27 settembre 2013 - “Caro Guido Barilla, ricordo i primi spot televisivi di Barilla con tuo padre...." Comincia così la lettera aperta che Dario Fo ha scritto all'imprenditore in seguito alle polemiche per le dichiarazioni rilasciate durante la trasmissione radiofonica “La Zanzara”, in cui Barilla si era detto contrario a spot con famiglie omosessuali. Fo ha lanciato un appello su Change.org, la più grande piattaforma di petizioni on-line al mondo, per chiedere alla Barilla di promuovere i valori dell’integrazione durante le prossime campagne pubblicitarie.

“Caro Guido Barilla, ricordo i primi spot televisivi di Barilla, a cui ho partecipato non solo come attore ma anche come autore dei testi e della sceneggiatura nonché del montaggio. Ebbero un enorme successo e, in quel tempo, ho avuto anche l'occasione di conoscere Pietro, vostro padre”, così comincia l’appello di Dario Fo lanciato su Change.org.

“La sua azienda rappresenta l'Italia. Un'Italia di coppie di fatto, di famiglie allargate, di famiglie con genitori omosessuali e transgender - prosegue Dario Fo nel suo appello a Guido Barilla lanciato su Change.org - Ecco perché le chiedo di ritornare allo spirito di quegli spot degli anni '50 dove io stesso interpretavo uno spaccato della società in profondo mutamento”.

Sulla vicenda intanto è intervenuto in toni colorito anche Roberto Vecchioni: ''Povero cretino, sono tesi inconsistenti che non so se fanno ridere o piangere''. Il cantautore secondo quanto rportato dall'Ansa  ha commentato cosi' le parole di Guido Barilla. Ma ha poi aggiunto: ''Conosco la famiglia Barilla, e mi sembra strano che possano avere questo tipo di opinione'', ha detto a margine della presentazione di un libro a Milano. 

Nel frattempo i consiglieri regionali lombardi del Movimento 5 Stelle hanno annunciato un progetto di legge regionale ''per la lotta all'omo-transfobia e a tutte le discriminazioni''. ''Le affermazioni dell'imprenditore Guido Barilla oltre a sorprenderci dimostrano quanto questo Paese sulle tematiche Lgbt sia ancorato ad una cultura retrograda degna dell'oscurantismo medievale - ha spiegato la consigliera Iolanda Nanni - per l'evoluzione della quale e' necessario un concreto intervento anche da parte delle istituzioni''.