di Giulia Bonezzi

Milano, 17 settembre 2013 - Un piano da 41 milioni di euro, di cui 34 sborsati dal Comune, per bonificare dall’amianto le scuole dell’obbligo milanesi. Entro fine mandato e magari prima, dicono Carmela Rozza e Francesco Cappelli, assessori ai Lavori pubblici e all’Istruzione. Presentando il censimento, commissionato da Palazzo Marino a una società specializzata (la Veram Srl), di oltre 350 scuole elementari e medie statali di proprietà comunale.

Scuole in cui - a differenza di materne e medie dove con la bonifica «siamo all’ultimo miglio» - «nessuna passata amministrazione aveva compiuto una ricognizione» della fibra fuorilegge da oltre vent’anni. L’indagine, consegnata a giugno, ha imposto la chiusura d’urgenza di quattro scuole (quelle di via Viscontini, viale Puglie e via Strozzi, più via Brocchi, poi “graziata”). Ma l’amianto è in un centinaio d’istituti, a vario titolo di pericolosità; quasi uno su 3, e fuori radar fino a quest’anno.

Sedici avevano bisogno di bonifiche urgenti, Palazzo Marino le ha finanziate con sei milioni di euro. Tre - le scuole di via della Rondine, via De Nicola 2 e via Mincio 21 - hanno l’amianto in porzioni di pavimento vinilico: il Comune deve definire con la Asl (con la quale è in programma un incontro a fine mese per concordare la programmazione di tutti gli interventi) priorità e tempi; dove si può lavorare a lezioni in corso e dove, invece, occorrerà attendere la prossima estate.

Negli altri 13 istituti - le elementari Arcadia-Baroni-Feraboli, Carlo Zima-Anita Garibaldi di via Anselmo da Baggio, Einaudi di via Val D’Intelvi, Tre Castelli di via Balsamo Crivelli, Thouar-Gonzaga di via Brunacci e la primaria di via Brocchi; le medie Bruno Munari di via delle Betulle e Santa Caterina di via Monteverdi; l’Istituto comprensivo Novaro-Ferrucci di piazza Sicilia e le scuole di via Heine 2 e via Solaroli 9, di via Viterbo 31, di via Giulio Romano 2 - la fibra s’annida in luoghi non frequentati, come le canne fumarie o l’impianto di coibentazione. I lavori sono già appaltati - in alcuni casi, come via Brocchi dove la palestra riaprirà ad ottobre, già in corso - e devono finire entro l’anno.

Poi ci sono 18 scuole (le elementari di via Russo 23/27, via Bottelli 1/3, via Dei Braschi 12, via Iseo 7, via Pescarenico 6, via Pestalozzi 13, via De Nicola 2, via Savona Foppette 1, via Stefanardo da Vimercate 14, via Ravenna 15/17; le medie di via Mann 8, via della Commenda 22/26, via Asturie 1, via Fara 32 e via Pizzigoni 9 e i plessi di via Ruffini 4/6, via Stoppani 1/3 e via Decorati 10) che hanno amianto negli impianti di scarico, nei pluviali e in porzioni di pavimento, ma in condizioni migliori (livello 2).

Queste bonifiche Palazzo Marino conta di finanziarle col decreto del Fare, che destinerà alla Lombardia 15 milioni di euro per l’edilizia scolastica. Milano punta a ottenerne dieci, di cui sette per l’amianto; i progetti sono stati presentati alla Regione, è attesa risposta entro fine ottobre per far partire i cantieri a febbraio, e positiva, confida Rozza dopo l’incontro con l’assessore regionale all’Istruzione Valentina Aprea. Nelle altre 72 scuole, la fibra killer è marginale (livello di pericolosità 3, procedere entro 3 anni). Su 19, dove s’annida nelle coperture, sono in corso sopralluoghi per definire le modalità di smaltimento; altri nove interventi sono programmati negli appalti di manutenzione straordinaria da assegnare dopo l’approvazione del bilancio 2013, con 6,250 milioni di euro.

Le ultime 44 bonifiche non urgenti di coperture sono da appaltare nel 2014, inserendole in un budget di 22,5 milioni di manutenzioni straordinarie. Obiettivo: «Eliminare l’amianto da tutte le scuole in attività e consegnarle senza veleni a fine legislatura».

giulia.bonezzi@ilgiorno.net