Milano, 9 settembre 2013 - "Anche tra i cristiani ambrosiani esiste il rischio di una sorta di "ateismo anonimo", cioè di vivere di fatto come se Dio non ci fosse". L'arcivescovo Angelo Scola usa parole forti per scuotere le coscienze dei milanesi, nella lettera per il nuovo anno pastorale presentata questa mattina in occasione della messa di inaugurazione del nuovo anno pastorale, il Solenne Pontificale per la festa della Nativita' di Maria, che si e' tenuta nella Cattedrale di Milano.

Il cardinale mette l'accento soprattutto sulle difficoltà "delle "generazioni intermedie", di coloro cioè che, terminato il tempo dello studio, si immettono nel mondo del lavoro". Generazione, sottolinea Scola, tra i 25 e i 50 anni, "particolarmente travagliate" e a cui l'annuncio del Vangelo appare "astratto, lontano dal quotidiano. E per questo Dio sembra non interessare più".

Quindi l'invito a diffondere il messaggio evangelico più in profondità nella laica e secolarizzata Milano, ad aprire la propria testimonianza di fede in tutti gli ambiti della vita, perchè è questo che la gente desidera.  L'Arcivescovo spiega che "il testimone, quando è autentico, fa sempre spazio all'interlocutore e alle sue domande, che poi sono le nostre. Aprendoci al confornto leale, tesi a lasciarci fecondare da un atentico ascolto faremo maturare il buon seme seminato nel campo".

"Il campo è il mondo", è lo slogan usato per presentare la lettera pastorale.  Scola rimarca che "il campo è il luogo in cui tutti possono rispondere al loro desiderio di felicità: famiglie, scuole, università, lavoro, modalità di riposo e della festa, luoghi di sofferenza, di fragilità, di emarginazione, luoghi di condivisione, ambiti di edificazione culturale, economica e politica".  In una epoca "che si presenta carica di contraddizioni ma ha anche l'affascinante carattere di una nuova avventura - aggiunge l'Arcivescovo - la Chiesa ambrosiana intende mettersi al lavoro in tutti gli ambiti della esistenza umana per edificare un nuovo umanesimo generatore di pace e vita buona". Parole che indicano ai credenti di "rimettere mano alla costruzione della città". Un appello a  Milano, che a volte gli sembra aver perso l’anima. "Serve un nuovo sguardo sul mondo - continua Scola - per tracciare un percorso che porta dalla convenzione alla convinzione".

Il cardinale nella lettera parla anche dell'anno pastorale che si e' appena concluso e di alcuni eventi che lo hanno caratterizzato, prima di tutto la visita di Benedetto XVI a Milano in occasione del VII Incontro mondiale delle Famiglie e le celebrazioni dell'anno costantiniano. Ma anche la chiusura dei 'cantieri' e il passaggio a linee pastorali comuni. Con una visione più ampia, Scola accenna alla rinuncia del ministero petrino di Benedetto XVI e alll'elezione di Papa Francesco,. 

Guardando alla Chiesa ambrosiana, l'Arcivescovo ci tiene a ricordare la realtà popolare con profonde radici cristiane e i segni di vitalità, come gli oratori e il Fondo Famiglia e Lavoro. Non manca neppure uno sguardo al futuro, allo straordinario avvenimentio di Expo 2015. Secondo Scola "può rappresentare un'occasione perchè la Milano del futuro trovi la sua anima".

La Lettera pastorale, edita dal Centro Ambrosiano, è disponibile in tutte le librerie. Un'altra occasione per approfondire i temi al centro del testo sarà la presentazione pubblica della Lettera organizzata per mercoledì 11 settembre, alle 18, nella sala convegni di Assolombarda (via Pantano 9, Milano). Una possibilità di dialogo, uno scambio scambio quotidiano per legare tutti i componenti della società.

di Marion Guglielmetti