Milano, 28 agosto 2013 - Scriveva un secolo fa Georges Courteline, drammaturgo dotato di quel sadico cinismo salottiero che solo i francesi sanno sfoggiare con la disinvoltura dovuta a certe circostanze al contempo tragiche e amene: «Chi non sa contare fino a tre, lo impara nel matrimonio». Questioni di cuore, anzi: questioni di corna, di cui Milano sembra regina. Sempre con la discrezione che impone il tema, è nel capoluogo lombardo che si consuma il maggior numero di incontri clandestini, che prevedono amori geometrici espressi di volta in volta in trangoli, quadrangoli e poligoni vari, per i più trasgressivi.

I sondaggi in questi casi particolari non possono che prevedere l’anonimato, gioco forza, ma i numeri raccolti dal sito di incontri specializzato in ménage fedifraghi (www.incontri-extraconiugali.com) parlano chiaro: si tradisce più al Nord che al Sud Italia e nel Nord, udite udite, sarebbero le donne a prendere facilmente l’iniziativa (nel 78% dei casi). Non stupirà a questo punto sapere che l’analogo sito internet Gleeden conta qualcosa come 22mila iscritti — e quindi infedeli — all’ombra della madonnina. Certo, parliamo di corna digitali, corna cioè, nate e alimentate coi clic di una piattaforma on line, ma comunque destinate, almeno nella stragrande maggioranza dei casi, a travalicare il confine virtuale.

Si tradisce di più e più facilmente di una volta, insomma, anche grazie e soprattutto alla tecnologia. E a Milano — la città che per definizione ha sempre pochissimo tempo — questi ritrovati dell’hi-tech in salsa sentimentale offrono un assist perfetto agli svaghi extraconiugali anche per la categoria dei «super impegnati», compensando quel dilemma dell’era moderna che già negli anni ’60 aveva tragicomicamente evidenziato Ennio Flaiano: «Il traffico ha reso impossibile l’adulterio nelle ore di punta».
Ma c’è un ma: ogni medaglia ha il suo rovescio. E in questo caso il rovescio può diventare un vero e proprio boomerang. Perché si sa, e non c’è verso, che l’amore — quello clandestino in particolare — non s’accontenta dei sospiri.

E archiviate a ormai altro secolo le care vecchie lettere intrise nel profumo dell’adultero in favore di forse più prosaici ma senz’altro pratici mail, sms, mms, cinguetti twitter e messaggini facebook, le possibilità di essere rovinosamente scoperti — con tutte le conseguenze del caso — aumentano in modo esponenziale. E nella spietata era digitale il tempo degli amanti è destinato a diventare sempre più periglioso, e tempestoso. Software spia, sistemi gps, microcam e ogni derivato tecnologico di ultima generazione possono essere messi a disposizione del nemico numero uno dell’amore clandestino: il partner geloso, sospettoso, pronto a tutto per provare — e poi lavare — l’offesa subita. Così, fedifraghi di tutto il mondo e di Milano in particolare — che delle corna sembra appunto la capitale se non morale sicuramente lenzuolesca — fate attenzione: le «cene di lavoro improvvise», il «cinema con le amiche fino a tardi», l’irrimandabile «visita alla nonna malata» rischiano di trasformarsi nel vostro patibolo sentimentale. Perché potreste essere a vostra insaputa spiati, controllati, pedinati. E non dal classico e in un certo senso rassicurante detective in impermeabile e baffi finti, ma da ben più temibili microchip fatti installare sui vostri smartphone, pc, posta elettronica, messaggistica e altro armamentario indispensabile per il traditore seriale 2.0.

A fare uso di queste diavolerie hi-tech? «Sempre più le donne», assicura Francesco Polimeni, esperto in sicurezza e sistemi di sorveglianza e responsabile di Polinet srl. «Quasi tutte dai 40 in su, con alle spalle rapporti più o meno lunghi e il timore della concorrenza di qualche rivale più giovane». Donne, dicevamo, ma anche uomini pronti a tutto pur di sorprendere il partner con le mani nella marmellata, pronti anche a spendere cifre da nababbi, in barba alla crisi: «Si va dai 400 euro di un software spia, ai 2.500 di un kit audio completo, ai mille di una microtelecamera con videoregistratore tascabile». Così tanti soldi per un budget familiare medio che, se il fedifrago in questione fosse dotato di buonsenso, dovrebbe se non sospendere l’attività extraconiugale almeno rivelarla al coniuge prima di far dilapidare un patrimonio spesso in comunione dei beni. Con una consolazione, come scrisse Roberto Gervaso, che vale per cornificatori e cornificati: «L’adulterio confessato è una mezza prova di fedeltà».

agnese.pini@ilgiorno.net