Milano, 15 agosrto 2013 -  Sindaco Giuliano Pisapia, a poco più di due anni dall’inizio del mandato l’impressione è quella di una Giunta a due velocità. Sui diritti civili e sulla trasparenza avete innescato la quinta, segnando una rottura col passato. Sul piano strettamente amministrativo, però, una volta riscritto il Pgt e varata  Area C, sembra vi siate fermati. 

«Grazie innazitutto per aver ricordato che non siamo neppure a metà del mandato. Vorrei aggiungere che ci siamo trovati in mezzo a una crisi economica e sociale enorme, di cui non siamo né responsabili né corresponsabili. Né si può dimenticare che abbiamo davanti a noi due sfide decisive per il futuro di Milano e del Paese: Expo 2015 e la nascita della città metropolitana. E tutto questo avviene in un periodo di continui tagli agli enti locali. Ma il nostro impegno e il nostro obiettivo è stato, è e sarà quello di trasformare Milano in una città più giusta, più pulita, più attraente, più moderna e più internazionale. Questo è quello che stiamo facendo e che faremo prima delle prossime elezioni. Sul piano dei diritti abbiamo recuperato il gap con l’Europa, tornando così a essere una città aperta e inclusiva. Milano non può far finta di niente, non esiste più un solo modello di famiglia, quello del Mulino Bianco. Esistono “le famiglie”. E non parlo solo di coppie omosessuali, ma anche di coppie che non possono o non intendono sposarsi, ma vogliono vedere riconosciuta la loro unione. Anche sul piano amministrativo abbiamo fatto importanti passi avanti. Il Pgt ha ridisegnato in poco più di un anno la città. L’Area C è stata una rivoluzione che guarda al futuro. Milano sta cambiando dal punto di vista della mobilità con l’incremento sia dell’offerta che degli utenti del trasporto pubblico. Il servizio di Bike sharing in questi due anni è stato potenziato (+55,8) grazie alle risorse provenienti da Area C. Abbiamo un nuovo car sharing “libero”: un servizio che ci rende la prima città in Italia per offerta e al pari delle capitali europee. Stiamo seminando oggi quello che maturerà domani».

 

 

Una delle sue promesse era far rivivere i luoghi della città. Così, avete riaperto i cortili dei condomini ai giochi dei bambini ma sulla movida avete riproposto gli stessi provvedimenti di chi vi ha preceduto: una Giunta Dottor Jekyll e mister Hyde?

«Nessuna Giunta Dottor Jekyll e mister Hide. Far rivivere i luoghi della città è una priorità. La movida è un argomento molto delicato perché si incrociano diverse esigenze. Non è semplice conciliarle ma recentemente il Tar ha confermato le nostre scelte riconoscendo che, dopo anni, siamo riusciti a trovare il giusto equilibrio. Ora pensiamo sia necessario far vivere la movida anche in luoghi della città dove non ci siano abitazioni, come Piazza Affari e le periferie».

 

Nonostante gli annunci, non si è ancora proceduto al riconoscimento di luoghi di culto islamici é alla regolarizzazione del Leoncavallo. Teme che la città non sia pronta?

«Non esiste nessun timore. La città ha dimostrato di essere aperta e inclusiva. Per quanto riguarda i luoghi di culto, non si tratta di pensare solo a quelli per i fedeli islamici, ma di tutte le confessioni religiose. Stiamo lavorando affinchè, in tempi ragionevoli, non ci sia chi è costretto a pregare nei garage e in situazioni di abusivismo. Analogo discorso intendiamo fare per luoghi di aggregazione giovanile, come i centri sociali, purchè si rispettino le regole e i diritti di tutti».

 

E’ possibile che decida di affidare il patrimonio delle case popolari ad un operatore diverso dall’Aler?

«Non è scontato che il Comune si affidi ancora ad Aler ma dobbiamo operare, con serietà, affinchè si facciano le scelte giuste per garantire un servizio più efficiente per quei cittadini che oggi vivono in case non dignitose».

 

Quale delle nove proposte di riforma dell’Imu pubblicate dal ministro Saccomanni le sembra essere migliore?

«Ho letto il documento prodotto da Saccomanni e forse l’ipotesi che più si avvicina alle richieste dei Comuni è quella che prevede di lasciare ai Comuni il gettito sugli immobili produttivi del gruppo D. Ma stiamo ancora parlando di ipotesi e nemmeno di proposte».

 

Favorevole o contrario alla service tax?

«Se sarà una ulteriore tassa, o se sarà solo il cambio di nome di tasse esistenti, allora sarei decisamente contrario. Sarebbe inaccettabile. Se invece sarà una rimodulazione della finanza locale che tenga conto della reale situazione economica in cui si trova una famiglia e potrà portare a maggiori risparmi, più equità e migliori servizi, allora si vada avanti in questa direzione. Ma, sia chiaro, il governo dovrà tener fede agli impegni presi con l’Anci: nessuna decisione sulle imposte locali se non concordate con chi rappresenta i Comuni».

 

A quanto pare, solo con la legge di Stabilità (quindi tra settembre e ottobre) avremo una ridefinizione del Patto di Stabilità e una riforma organica dell’Imu. Non è tardi per i Comuni?

«Per quanto riguarda l’Imu il Governo deciderà fine mese. Ma, l’ho detto anche al Presidente del Consiglio, tale decisione dovrà poi passare al vaglio del parlamento e ho il timore che l’iter parlamentare non sarà semplice. Sarebbe però inconcepibile che gli enti locali siano costretti ad approvare il bilancio senza avere certezze. Ecco perché è fondamentale un lavoro comune tra Governo e Anci. Questo vale anche per Expo. C’è stata un’apertura a deroghe che riguardano investimenti per Expo, mi auguro non siano solo parole».

 

Sogna un nuovo grande stadio sulle aree Expo, una volta finito l’evento?

«Credo a un dopo-Expo sostenibile e mi batterò contro ogni cementificazione. Milano, durante e dopo Expo, sarà al centro del dibattito su temi fondamentali per il futuro del pianeta: alimentazione, lotta alla fame nel mondo, acqua come bene comune, energie rinnovabili. Allora non parlerei di stadio, ma di un centro, di un palazzetto della cultura, della musica, dell’innovazione e della ricerca».

 

A proposito di Inter: da tifoso nerazzurro preferisce che l’Inter resti a conduzione italiana o ben venga Thohir?

«Moratti in questi anni ha rappresentato uno degli ultimi presidenti delle società di calcio che hanno seguito la propria squadra con passione, come una famiglia. Questo è un aspetto che i giocatori e i tifosi gli riconoscono. Capisco le difficoltà e forse anche la solitudine che in questi giorni gli stanno facendo pensare alla cessione della maggioranza della società».

 

Un messaggio ai milanesi che domani (oggi ndr) passeranno il Ferragosto in città.

«Oggi anche io sono a Milano e ho una giornata pienissima, andrò nei centri anziani, nelle mense dei poveri e spero che finirà con una gara di ballo che abbiamo organizzato per chi non ha la possibilità di andare in vacanza neppure a ferragosto. Come Comune abbiamo cercato di organizzare iniziative per tutti, dai bambini, agli anziani, ai turisti. La nostra città non vuole lasciare indietro nessuno. Colgo l’occasione per fare gli auguri di buon ferragosto a tutti i milanesi, in particolare a chi è rimasto in città, e allo stesso tempo voglio ringraziare i dipendenti comunali e i volontari che rendono possibile lo svolgersi delle iniziative».