Buccinascvo, 29 luglio 2013 - Una cartella esattoriale da 6 milioni di euro e spiccioli. Con annesso bollettino di conto corrente postale utile per il pagamento. Mittente Equitalia, che agisce per conto di Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Destinatario è Roberto Cossa, uno degli allevatori milanesi imputato nel processo per la truffa delle quote latte. Il particolare che non torna, in quella cartella, è che dal tribunale Cossa è stato assolto con formula piena. Un errore, dunque. Una svista che ha fatto finire l’allevatore di Buccinasco nell’elenco di chi, essendo stato in primo grado condannato, è invece tenuto a risarcire in solido quella somma all’ente pubblico a titolo di provvisionale. «Come al solito - commenta l’avvocato Consuelo Bosisio, legale di Cossa - Agea fa molta confusione con i numeri, lo abbiamo già dimostrato in aula...».

Faccenda clamorosa, quella finita in tribunale e che da ottobre riprenderà in corte d’appello per il secondo grado. Secondo l’accusa, per anni i legali rappresentanti e alcuni amministratori di due cooperative di allevatori e produttori lombardi, invece di pagare le sanzioni Ue, come la gran parte dei loro colleghi, per aver superato le quote latte, si sarebbero messi in tasca più di 100 milioni di euro incassati vendendo il prodotto. La condanna più pesante, 5 anni e mezzo di carcere per peculato, venne inflitta nel settembre 2011 ad Alessio Crippa, presunto «Robin Hood» degli allevatori in salsa leghista, leader di quei Cobas che una decina d’anni fa bloccarono alcune strade e ferrovie del Nord per protesta contro il sistema delle quote latte. Funziona così: gli allevatori portano il latte alle cooperative che, svolgendo il servizio pubblico di «primo acquirente», pagano i produttori o riscuotono le multe da quelli che superano le quote loro assegnate. Queste multe, tramite l’Agea, vengono girate allo Stato. In un ventennio di sforamenti, l’ Italia ha pagato alla Ue multe per quasi 5 miliardi di euro, solo in parte coperte dalle sanzioni riscosse.

Proprio nei giorni scorsi, fra l’altro, la Commissione europea ha bocciato l’aiuto varato dall’Italia due anni fa a favore dei produttori di latte sotto forma di una proroga semestrale del pagamento delle multe assegnate, ritenendola aiuto di Stato. A conclusione del primo processo milanese, all’Agea era stata assegnata una provvisionale di 30 milioni come risarcimento danni. Ma Cossa. che nei giorni scorsi ha ricevuto la cartella esattoriale da capogiro, era stato assolto dall’accusa di truffa. «Cossa - ha scritto il giudice Elisabetta Canevini nelle motivazioni - veniva indicato (da un testimone, ndr.) come soggetto fortemente critico nei confronti di Crippa, (...) disaccordo che lo portava a rassegnare le dimissioni».