Milano, 24 luglio 2013 - Un tasso di interesse del 520% annuo a fronte di un prestito di 70mila euro. Così il pensionato A.B e la sua convivente 50enne hanno estorto 800mila euro in tre anni ad un noto pasticcere di Milano e sono stati arrestati.

Le indagini condotte da militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Milano, hanno avuto origine dalla denuncia dell’imprenditore meneghino, che in evidente stato di shock si presentava presso gli uffici della Guardia di Finanza. Lo stesso riferiva di aver ricevuto il prestito nel 2010, per il quale, oltre a versare gli interessi con cadenza settimanale, veniva minacciato più volte di morte, e informava i militari di un prossimo incontro con l’usuraio. Sollecitati dalla gravità della situazione dell’imprenditore, pertanto, i militari hanno avviato le indagini con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e l’utilizzo di microcamere e “cimici” all’interno del locale commerciale ove sarebbe dovuta avvenire la consegna del denaro.

Nella mattinata del 18 luglio scorso sopraggiungeva nel locale l’usuraio insieme alla compagna, che, dopo una discussione animata e numerose minacce di morte, si faceva consegnare dall’imprenditore l’importo “pattuito”. All’interno della pasticceria, però, i due usurai hanno trovato i militari della Guardia di Finanza, che travisati da avventori del locale, li hanno arrestati. Durante la successiva perquisizione presso l’immobile in uso all’arrestato veniva rinvenuta e sequestrata la somma in contanti di 13mila euro circa, occultata all’interno del terriccio per le piante, nonché venivano ritrovati alcuni animali esotici tra i quali una rara specie di pappagallo (Ara Chloroptera) di circa 90 cm.