Milano, 19 luglio 2013 - Sentenza di colpevolezza per Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora nel processo Ruby bis. L'ha pronunciata questo pomeriggio il Tribunale di Milano. Mora e Fede sono stati condannati a sette anni, la Minetti a cinque anni e al pagamento di duemila euro di multa. 

Per tutti e tre gli imputati sono stati comminati l'interdizione dai pubblici uffici e il pagamento delle spese processuali. Per Mora e Fede l'interdizione è perpetua, per Minetti di cinque anni. Mora e Fede inoltre dovranno risarcire le "Olgettine" Danesi, Fadil e Battilana e sono stati interdetti da incarichi e servizi che hanno a che fare con minori. Fede è stato assolto dal reato di induzione alla prostituzione minorile, Minetti da quelli di induzione alla prostituzione e induzione alla prostituzione minorile. E' stata inoltre prescritta la confisca di tutto il sequestro. 

I giudici del tribunale di Milano hanno disposto la trasmissione degli atti alla procura per Silvio Berlusconi ed altre persone, tra cui i suoi avvocati Ghedini e Longo, nella sentenza sul caso Ruby a carico di Fede, Mora e Minetti, in relazione alla violazione delle indagini difensive. n particolare, il collegio presieduto da Anna Maria Gatto ha fatto riferimento "a quanto accaduto il 6 e 7 ottobre 2010" durante l'incontro notturno con Ruby nell'ufficio dell'avvocato Luca Giuliante a Genova e del 15 gennaio 2011 quando ci fu un incontro ad Arcore. Oltre a loro, i giudici hanno anche inviato in Procura gli atti di Karima El Marough, Marystelle Polanco, Iris berardi, Luca Risso, le sorelle De Vivo, Carlo Rossella e diverse altre ragazze. In tutto le posizioni che dovranno essere vagliate dai pm sono 32.

 

LE RISPOSTE DEI LEGALI - "Nicole Minetti è stata assolta da tre reati su quattro", e' il commento dell'avvocato Pasquale Pantano, legale dell'ex consigliera regionale del Pdl. Pantano ha spiegato che l'unico reato per il quale la Minetti e' stata ritenuta colpevole e' quello di favoreggiamento della prostituzione, mentre e' stata scagionata dai reati di favoreggiamento e induzione della prostituzione minorile, in relazione a Ruby, e di induzione per le ospiti maggiorenni. "E' stata fatta giustizia a tre quarti, ne manca uno", ha proseguito Pantano. "Noi ambivamo all'assoluzione. Rimane lo strano reato di favoreggiamento, tutto il resto - ha spiegato - e' andato a carico degli altri. Non capisco la ragione dei cinque anni di reclusione, dal momento che da tre capi su quattro è stata assolta e che il favoreggiamento è un reato più leggero".

L'ex consigliera regionale ha fatto poi sapere di ritenersi "soddisafatta" per l’assoluzione da tre capi di imputazione e allo stesso tempo è "stupefatta per la pena eccessiva". 

Emilio Fede "è la vittima di questo processo". E' il commento che, subito dopo la condanna, arriva dal legale del giornalista, Alessandra Guarini. "Fede e' la vittima di chi in questo processo ha mentito e ho gia' avuto mandato di assumere tutte le iniziative necessarie per arrivare alla verità. Faremo senz'altro appello - ha concluso - e valuteremo se fare una segnalazione a nostra volta all'autorita' giudiziaria".

''E' un giudizio pesante, non e' quello che ci aspettavamo", è il commento dei legali di Mora, gli avvocati Gianluca Maris e Nicola Avanzi, i quali hanno chiarito anche che ''non siamo riusciti a evidenziare la differenza di posizione del nostro assistito''. La difesa di Mora fara' appello. L'avvocato Maris ha spiegato che ''il tribunale ha stabilito che è stato Mora a indurre e favorire la prostituzione di Ruby'', perche' per questo reato sono stati assolti sia Fede sia Minetti. L'avvocato Avanzi ha raccontato di avere sentito al telefono Mora che e' ''contrito'', ma ''noi gli abbiamo spiegato che non finira' qui, leggeremo le motivazione e faremo appello''.

 

FEDE: "GIUSTIZIA ITALIANA PERDE DIGNITA'" - "Ho rispetto per la giustizia, non sono stato presente in aula per evitare quel triste spettacolo rappresentato dalla morbosa curiosità". Con queste parole Emilio Fede ha spiegato la sua assenza dall'aula. "Comunque decida la corte", ha detto Fede in una nota, "ho dato mandato al mio legale di procedere per calunnia aggravata nei confronti di Chiara Danese, Ambra Battilana e Iman FadilChiedero' inoltre che sia chiamato il teste Daniele Salemi a dire quello che avrebbe dovuto dire ma si e' avvalso della facolta' di non rispondere".

Dopo la sentenza, ai microfoni di Radio Montecarlo, l'ex direttore del Tg4 ha detto: "Non e' un giorno bello ma non per me, per la magistratura, per la giustizia, per questa giustizia. Ma vi pare possibile che venga condannato per istigazione alla prostituzione? Non esiste questo tipo di reato.."."La giustizia perde ancora un punto di dignità. Perché io otterrò ancora di più la popolarità e la solidarietà dell'opinione pubblica mentre loro la perdono. Condannano Berlusconi e quindi condannano anche me. Non possono assolvere me per lo stesso reato per cui condannano Berlusconi, anzi vi diro' di piu': vorrei potermi assumere anche quello di cui Silvio dovra' affrontare il 30 luglio. Cosi' lui puo' continuare a guidare
il Paese. E io a godere della simpatia della gente".