Polemica tra Stefano Gabbana e il Comune di Milano. L'assessore Franco D'Alfonso su Il Giorno: "Niente spazi della città agli evasori celebri". La replica dello stilista: "Comune di Milano fai schifo". Il sindaco Pisapia: battuta infelice, ma inaccettabili le offese alla città. E i politici meneghini si dividono. 

Milano, 19 luglio 2013 - Con Franco D'Alfonso solo Basilio Rizzo. Sì, il presidente del Consiglio comunale è l’unico a prendere apertamente le difese dell’assessore al Commercio: «A suo tempo avevo chiesto al sindaco Moratti di ritirare l’Ambrogino d’Oro a Dolce e Gabbana — fa sapere Rizzo —. Se la sentenza fosse confermata in via definitiva e mi potrò dire d’accordo con l’assessore D’Alfonso. Non sono per esiliarli, ma perché un Comune che fa battaglia contro l’evasione fiscale si comporti coerentemente come padrone di casa. Dolce e Gabbana possono operare sul privato».

Il resto della maggioranza sostanzialmente tace, lascia che sia il sindaco Giuliano Pisapia a ridimensionare i fatti e a tener alto l’onore di Milano come città della moda ma anche dei diritti. Scatenato, invece, il centrodestra. Per l’occasione rispunta persino Roberto Formigoni: «La politica della Giunta Pisapia nei confronti del comparto moda è tiepida, assente e irresponsabile e costituisce un attacco inaccettabile ad uno dei settori trainanti della nostra economia e della nostra immagine nel mondo — tuona l’ex governatore lombardo — Così si offre il fianco agli attacchi che le esposizioni di Parigi e degli Stati Uniti hanno lanciato al sistema Milano».

«Pisapia smetta di trattare Milano come un soviet» attacca, sempre dal Pdl, Daniela Santanché. Quindi, Alan Rizzi e Giulio Gallera. «Non si deve in alcun modo mettere insieme situazioni legate ai tribunali come motivo di esclusione per la concessione di spazi della città per un marchio di eccellenza internazionale» dice il primo. «Pazzesco — attacca il secondo —, ora la Giunta vuole vietare gli spazi della città ad una delle eccellenze italiane nel mondo». Infine, Riccardo De Corato (FdI): «D’Alfonso stavolta l’ha sparata grossa».

di Giambattista Anastasio