Milano, 15 luglio 2013 - Il Tribunale di Milano ha condannato il Miur per discriminazione ai danni di studenti con disabilità “per aver previsto una dotazione di insegnanti di sostegno inferiore a quella necessaria”. Lo ha spiegato l'associazione Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità) in un comunicato in cui parla di “vittoria per le famiglie di 16 ragazzi con disabilità che,durante lo scorso anno scolastico, si erano visti assegnare un numero di ore di sostegno inferiore alle loro esigenze”.

Lo ha stabilito il giudice della Prima sezione civile del Tribunale di Milano accertando la condotta discriminatoria del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ai danni degli studenti con disabilità “per aver previsto una dotazione di organico di insegnanti di sostegno inferiore a quella necessaria per soddisfare le necessità rappresentate dagli organismi scolastici e nei Piani educativi dei minori”. Soddisfatto il presidente di Ledha, Franco Bomprezzi “per il contenuto di questa sentenza che si inserisce splendidamente nel filone giurisprudenziale del rispetto del principio di non discriminazione, contenuto nella Convenzione Onu e reso esigibile grazie alla legge 67/2006”.

Oggetto del ricorso, che era stato presentato presentato da Ledha e da 16 famiglie, i provvedimenti adottati dal Miur tra l’aprile 2010 e il luglio 2012 con cui si è determinata una riduzione del numero di insegnanti di sostegno a fronte di un incremento del numero di studenti con disabilità. A seguito di questi tagli, molti ragazzi con disabilità non hanno potuto usufruire del monte ore di sostegno necessario.

“Leggendo le motivazioni addotte a difesa, da parte delle istituzioni scolastiche e del Ministero non posso non rilevare con preoccupazione il continuo riferimento alla necessità di contenere i costi e la convinzione di poter agire in un quadro normativo di grande discrezionalità - sottolinea Franco Bomprezzi -. Ecco perché ancora una volta si deve chiedere alla magistratura di intervenire per ristabilire la qualità del diritto all’inclusione scolastica”. L’auspicio di Ledha è che con il prossimo anno scolastico, simili episodi discriminatori non si ripetano più.