Milano, 9 luglio 2013 - Le residenze per anziani di Milano sono le più care della regione, ma anche le più vuote. Costano 20 euro al giorno in più rispetto alle altre città ma registrano anche un 15% in più di posti vacanti. I dati sono stati riferiti dal direttore generale del settore Famiglià e solidarietà sociale del Pirellone, Giovanni Daverio, durante la commissione Politiche sociali a palazzo Marino.

Milano ha meno strutture rispetto alla media regionale (57 rsa su 650 in tutta la Lombardia, per 7.895 posti accreditati a fronte dei 58mila regionali) ma la "saturazione" dei posti non supera l'85%, mentre nelle altre province si approssima al il 95%. E' invece più alto rispetto allo standard regionale il costo delle rette in città: in media è di 74,3 euro, nel resto della Lombardia di 55 euro. Una spesa che sempre più famiglie, in tempo di crisi, devono rinunciare.

Il trend è iin "costante flessione". Secondo quanto riferito dai responsabili del settore Anziani del Comune, il numero delle domande di ricovero: erano 1.300 in un anno nel 2006, sono 1.026 oggi. Quasi nessun anziano milanese si allontana dalla città per essere accolto in una struttura lontana: l'89% dei residenti ricoverati è inserito in una struttura cittadina, l'11% in quelle piu' vicine delle Asl 1 e 2 e di Monza e Brianza, che non presentano significative differenze di costi, perché "a differenza dei ricoveri temporanei in ospedale quelli nelle Rsa la territorialità e vicinanza sono molto importanti", ha spiegato Daverio.

Il Comune l'anno scorso ha sostenuto il ricovero di quasi 3.600 anziani, coprendo la retta con 58,2 euro al giorno, ovvero 16mila euro all'anno a persona per una spesa complessiva di 65,5 milioni di euro. "Occorre rivedere la spesa - chiede il presidente della commissione Politiche sociali Marco Cormio - e le quote di copertura da parte di Comune e Regione, visto che per gli anziani servono sempre più di servizi di tipo sanitario e meno sociale. Serve una riqualificazione della spesa: quasi 70 milioni di euro all'anno per costi di gestione e rette rappresentano la spesa piu' importante sostenuta per gli anziani, serve una riflessione".

Una "revisione" gia' avviata da parte della Regione, ha spiegato Daverio: "Si sta concludendo un lavoro di verifica sui costi standard delle strutture. Ne sono state prese in considerazione 30, di diverse dimensioni, e stanno gia' emergendo dati importanti, come il fatto che le Rsa più efficienti sono quelle di medie dimensioni da 60-120 posti. E' stato notato anche che il 25% delle spese sono di carattere generale, come ad esempio il costo di affitto degli edifici, e non è corretto che questo tipo di costi, di rischio d'impresa, siano scaricati sulle rette degli utenti". Una "riflessione" secondo Cormio, ancora "più urgente, considerando che secondo le proiezioni nel 2020 gli ultra 85enni di Milano passeranno da 46mila a 63mila".

MAJORINO: "UNIRE PAT E GOLGI REDAELLI" - "Vogliamo rivoluzionare il mondo delle Rsa, consolidando un soggetto unico frutto della fusione tra le due strutture storiche di Milano, Pio Albergo Trivulzio e Istituto Golgi Redaelli e rivedendo a partire dal 2014 il sistema dell'assistenza domiciliare: un sistema che riteniamo debba andare a intercettare il mercato privato della cura". Queste le parole dell'assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute Pierfrancesco Majorino sul tema delle rsa.