Milano, 26 maggio 2013 - Luigi Casero, viceministro a Economia e Finanze, il Comune ha delineato il Bilancio ma chiede al Governo di poterne rinviare l’approvazione a settembre, quando sarà varata la riforma della fiscalità locale. Il Governo come replica?

«Io credo che il Comune di Milano farebbe bene ad approvare il proprio Bilancio entro la scadenza di legge del 30 giugno, altrimenti sarebbe poi costretto ad operare per dodicesimi. A mio parere la Giunta di Giuliano Pisapia è nelle condizioni di poter approvare la manovra entro quella data, come tutte le altre amministrazioni locali, perché sull’Imu il Governo si è già impegnato a garantire, tramite un anticipo di tesoreria, la copertura del gettito del 2012. Nel frattempo siamo al lavoro per varare una riforma complessiva della fiscalità locale che interessa tutti e non solo Milano. Palazzo Marino eviti fughe in avanti o accelerazioni su questo tema e partecipi come tutti all’opera di contenimento della spesa pubblica».
 

Capisce però che è dura approvare un Bilancio senza avere certezze su una leva fondamentale quale l’Imu.
«L’anticipo di tesoreria è un aiuto in questo senso».


Il sindaco ha rilanciato al Governo anche altre richieste. Partiamo dalla deroga al Patto di Stabilità per gli investimenti necessari all’Expo. La commissione Bilancio del Senato ha ritenuto che non c’è la copertura per concederla. Arriverà o no?
«Il Governo crede fortemente nell’Expo come opportunità di sviluppo, intorno all’evento c’è molto interesse. Detto questo, la deroga non è un problema solo del Comune ma anche della Provincia e della Regione. Io non so dire se la deroga sarà concessa o no, ne dovremo discutere. Ma non voglio che si mischino le carte: il buco di Bilancio del Comune non deriva dalla mancata deroga per gli investimenti che, in quanto tali, rientrano nella spesa in conto capitale. Le difficoltà riguardano, piuttosto, anche la parte corrente dei conti. Non vorrei allora che certi temi si agitassero anche per coprire scelte non ottimali compiute in passato».


L’allentamento del Patto, però, è invocato da sindaci di tutte le latitudini.
«È proprio perché più Comuni, non solo Milano, chiedono la deroga al Patto che bisogna fare una valutazione complessiva sulla possibilità di esaudire la richiesta».
 

Quindi, non ritiene che Milano meriti un trattamento particolare a fronte dell’Expo e dei 940 milioni di investimenti da onorare da qui al 2015?
«Expo è sicuramente un tema che nella sua specificità merita attenzione...».
 

Ma c’è il timore di creare un precedente «pericoloso» qualora si desse la deroga solo a Milano per l’Expo.
«C’è anche questa considerazione».


Il sindaco chiede, infine, più fondi per i mezzi pubblici.
«Il Governo ha già confermato gli stanziamenti per le metropolitane. Il sistema di trasporto milanese ha certamente la peculiarità di dover far fronte ad un eccesso di pendolarismo dai Comuni vicini. Ma dall’altra parte credo sia necessario razionalizzare il contratto con Atm e recuperare efficienza».

giambattista.anastasio@ilgiorno.net