Milano, 21 maggio 2013 - Per prima cosa ha evitato di stringere la mano al capogruppo della Lega Nord a Palazzo Marino Alessandro Morelli. Poi ha partecipato alla cerimonia al Castello Sforzesco con cui il Comune di Milano ha conferito la cittadinanza onoraria a tutti i minorenni, nati in Italia, residenti a Milano e figli di stranieri. Il ministro Kyenge torna a far parlare di sè dopo i duri attacchi subiti dal Carroccio. Dallo staff del ministro fanno sapere che la scelta è stata dettata da un motivo di sicurezza: "La Kyenge e la sua scorta non conoscono Morelli e si sono attenuti alle normali procedure". Ma il capogruppo replica: "E' stata una scelta voluta". Per due volte ha cercato un contatto con il ministro e per due volte la scorta gli ha negato la possibilità.

L'INTERVENTO - Alla cerimonia hanno partecipato 200 bambini, in rappresentanza dei 34mila minori presenti nel capoluogo lombardo, e i loro compagni di scuola "Non dobbiamo aver paura del meticciato, la nostra ricchezza parte dalle tante culture a cui ci troviamo di fronte. Oltre che dell’integrazione, il mio sarà il ministero dell’interazione, di cui non bisogna temere. Ci sono tante e diversificate proposte in Parlamento, segno che l’Italia è pronta ad approfondire senza piegarsi a pregiudizi e schemi ideologici. E’ la società che ce lo chiede. Il meticciato è una realtà, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle strade. La fotografia del Paese ce lo dice, ed è una risorsa e non dobbiamo averne paura. Bisogna dare risposte al milione di bambini che lo chiede".

A fine aprile una ragazza colombiana di 19 anni aveva contestato il governatore Maroni perchè era nata a Monza ma non poteva votare.

Il ministro ha anche nuovamente parlato dei cori contro Balotelli e sugli altri calciatori di colore: "Qualunque tipo di violenza è da condannare, in qualunque veste si manifesti. La violenza è violenza. Ma non tutti i cori sono razzisti. La violenza non ha colore, etnia, appartenenza. Siamo tutti uguali davanti alla legge".