Milano, 8 maggio 2013 - “Resistere fa bene alla salute: e’ il messaggio portato avanti stamani dal corteo degli operatori della San Raffaele partito da Loreto attorno alle 10 e organizzato dall’Usb. I manifestanti sono passati da Caiazzo e da piazza Duca D’aosta per arrivare al Pirellone e poi Palazzo Lombardia in una giornata che potrebbe essere “decisiva” dicono i lavoratori del San Raffaele, con un pensiero all’incontro di questo pomeriggio tra vertici e sindacati.

 

TENSIONE CON LE FORZE DELL'ORDINE - Alcuni momenti di tensione si sono verificati quando i manifestanti, partiti da piazzale Loreto, hanno cercato di entrare in piazza Città della Lombardia, dove si trova la sede della Regione, sfondando il cordone formato dalle forze dell'ordine. Poi i lavoratori, ai quali si è unito un gruppo di studenti dell'ex Cuem dell'Università Statale, si sono riuniti in presidio davanti a Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale.

 

LO SCIOPERO - L’Unione Sindacale di Base ha proclamato lo sciopero generale di tutta la Sanità, pubblica e privata, della Lombardia con corteo a Milano. La lotta dei lavoratori del San Raffaele di Milano, da mesi impegnati in difesa dei diritti, del salario e della dignità, è la lotta di tutti i lavoratori della sanità lombarda, che hanno chiamato al “Conflict day”  tutti i cittadini e le cittadine in difesa della Sanità come bene comune; i dipendenti del Comune di Milano e delle municipalizzate; i lavoratori licenziati e cassaintegrati, gli studenti, le famiglie che non arrivano alla fine del mese, i senza casa e tutte le realtà in lotta di Milano e della Lombardia.

Lo sciopero è stato indetto contro il blocco dei contratti; il taglio di 2700 posti letto previsto dalla spending review; l’intramoenia dei medici, che allunga le liste di attesa pubblica a vantaggio delle visite private; la riduzione del premio di produttività; l’introduzione della mobilità per esigenze di servizio fuori dall’ambito provinciale; il licenziamento dei precari; i ticket; i 244 licenziamenti del San Raffaele; l’introduzione delle schede di valutazione; il taglio degli stipendi.

Lo sciopero rivendica una sanità pubblica come garanzia di qualità; lo sblocco dei contratti e un unico contratto pubblico; piani di assunzione aziendali che riducano le carenze di personale; la riduzione dei tempi delle liste di attesa negli ospedali; la stabilizzazione del personale precario e la reinternalizzazione dei servizi dati a privati; il ritiro dei licenziamenti del San Raffaele; l’acquisizione pubblica del San Raffaele, anche in considerazione dell’enorme quantità di denaro pubblico che la Regione ha elargito negli anni.