di Anna Giorgi

Milano, 30 aprile 2013 - Federica Iammatteo non è morta a causa del tatuaggio. Per i medici che hanno eseguito l’autopsia e analizzato gli esiti degli esame istologici non c’è nessuna relazione tra le condizioni «compromesse» in cui la ragazza era entrata in ospedale, la settimana scorsa, e il tatuaggio che si era fatta disegnare sul braccio poche ore prima. La bella studentessa bionda, di 23 anni, sarebbe morta invece a causa di una meningite, anche se si attende ancora la relazione finale dei medici. Di certo, nessuna allergia ai prodotti utilizzati dal tatuatore. Solo tragica coincidenza. La morte della ragazza sarebbe avvenuta tecnicamente a causa di uno «shock settico, fase finale di uno stato infettivo causato da meningococco».

Le ultime ore di Federica. Giovedì scorso la studentessa era andata a farsi tatuare nel solito centro dove aveva già fatto altri tatuaggi. Venerdì mattina però, esattamente venti ore dopo, si era sentita male. Aveva freddo e formicolii alle dita delle mani e dei piedi che le impedivano di avere la sensibilità. Lo aveva confidato a un’amica per telefono. «Mi sento come se avessi addosso la febbre altissima e non mi sento più le mani e i piedi». Era quindi andata all’ospedale San Giuseppe, dove il suo stato clinico (un’improvvisa emorragia inarrestabile) era apparso subito gravissimo: era stata poi trasferita al Policlinico. I medici l’avevano ricoverata in Rianimazione. All’una e mezza Federica era già morta.

Gli ultimi accertamenti. Il negozio in cui Federica aveva fatto il tatuaggio era stato subito ispezionato dai carabinieri del Nas, e il primo esito del sopralluogo era stato negativo, tutto secondo la norma. Condizioni igieniche perfette. Le ipotesi di un ago infetto o strumenti poco sterili non avevano trovato alcun riscontro. Secondo le testimonianze raccolte in un secondo momento tra le persone vicine alla ragazza, Federica, in realtà, avrebbe iniziato a sentirsi male da giovedì mattina, cioè prima che le venisse disegnato il tatuaggio sulla spalla; solo dopo le sue condizioni, di ora in ora, erano peggiorate al punto da indurla a rivolgersi al Pronto Soccorso.

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