Milano, 19 aprile 2013 - Ha falsificato il testamento dell’anziano a cui faceva da badante sottraendo ingenti somme di denaro per mesi, anche dopo la morte dell’uomo. Gli agenti del commissariato milanese di Porta Ticinese hanno arrestato un 43enne albanese, senza fissa dimora, che aveva contraffatto, con la complicita’ della sorella, un testamento olografo prelevando denaro dal conto corrente dell’anziano, morto a dicembre. L’arresto e’ avvenuto nei giorni scorsi, al termine di indagini che hanno preso il via grazie alla segnalazione di un dipendente dell’istituto bancario dove l’uomo si recava per “continui e frequenti prelievi” di denaro.  L’avvio dell’indagine ha consentito di ricostruire la vicenda che ha avuto inizio nell’ottobre scorso, quando l’albanese lavorava come badante dell’anziano titolare del conto.

Al momento l'uomo si trova a San Vittore, in attesa della perizia calligrafica ufficiale che confermi l'ipotesi di falsificazione del testamento in cui la sorella del 43enne, 40enne sposata con un calabrese e residente a Saracena, sarebbe stata nominata erede universale. Senza discendenti ne' parenti, l'anziano avrebbe lasciato alla donna 152mila euro in un conto alla Bnl e altri 32mila presso la banca del Commercio e dell'industria. Se nel primo caso l'istituto bancario ha tentennato davanti al documento che l'uomo ha presentato insistentemente assieme alla delega firmata dalla sorella, l'altra banca aveva gia' permesso alla donna di effettuare piu' prelievi dal conto dell'anziano, diventato suo, per un totale che gli agenti indicano come 27500 euro. Verificando il nome dei testimoni citati nel testamento spunta anche l'ipotesi di circonvenzione: le due firme appartengono ai due compagni di camera del defunto durante  l'ultimo ricovero di due mesi per infezioni in una struttura ospedaliera a San Donato effettuato poco prima di morire.

Il testamento era stato infatti redatto a ottobre 2012 nella camera di ospedale, i due vicini di letto avevano fatto i testimoni e sarebbero stati richiamati dall'albanese subito dopo la morte dell'anziano per convalidare le carte in presenza del notaio. Al momento, assieme alla perizia che confermi la falsificazione del documento, e' attesa dalla polizia anche una perizia del medico curante sullo stato di salute e sulla situazione mentale dell'anziano negli ultimi mesi di vita per verificare anche la seconda ipotesi.