Milano, 15 aprile 2013 - Un attacco a sorpresa sulla brillante vittoria di Maroni e del centrodestra in Lombardia. Lo sferra l’avvocato Felice Besostri, costituzionalista ed esperto di sistemi elettorali. Domani viene infatti depositato un ricorso al Tar su tre punti: «Errata e/o illegittima attribuzione del premio di maggioranza; illegittimità delle soglie di accesso e illegittimità dell’esenzione dalla raccolta firme in particolare per le liste Tremonti 3L, Fratelli d’Italia, Partito Pensionati». In quest’ultimo caso, si contesta la costituzione di queste tre liste nell’era Formigoni a Consiglio regionale già sciolto. Fu fatto per non dover così raccogliere le firme.

Ma ora il Tar potrebbe giudicarlo illegale. Interessante anche la contestazione della legittimità del premio di maggioranza, che secondo il costituzionalista non è possibile assegnare in un sistema che prevede il tanto contestato voto disgiunto. In sostanza, spiega Besostri, se un elettore vota la lista del Pd e poi Maroni come presidente, non si capisce perché i voti che Maroni prende vadano distribuiti sulle forze politiche che lo sostengono. «Paradossalmente — scrive l’avvocato nel ricorso — il vecchio listino collegato al candidato presidente (il famigerato ’listino bloccato’, ndr.) e il premio di maggioranza regionale nelle elezioni per il Senato, sono invece rispettose della volontà degli elettori, mentre il nuovo sistema varato con legge regionale il 31 ottobre 2012 risente della fretta con cui è stata adottata quando era già stato preso atto delle dimissioni» del Consiglio.Sulla base di questo ricorso quindi, undici consiglieri eletti nelle file del centrodestra sarebbero irregolari. E clamorosamente il governatore Maroni non avrebbe più la maggioranza in consiglio.Tra i nomi a rischio quelli di Riccardo De Corato, Francesco Dotti (Fratelli d’Italia) ed Elisabetta Fatuzzo (Pensionati).«Io faccio ricorso come privato cittadino» dice Besostri «anche se a livello politico sono attivo nel Gruppo di Volpedo che guarda al Socialismo europeo».


Cosa si aspetta dal ricorso?
«Su alcuni aspetti potrebbe anche finire in penale, soprattutto sui gruppi che si sono costituiti a Consiglio regionale già sciolto, che hanno avuto diritto al finanziamento della campagna dalla Regione. E soprattutto chi, a differenza loro ha dovuto raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni, è stato danneggiato».
 

Lista Fratelli d’Italia illegittima quindi?
«Qui avevano bisogno di farlo e l’hanno fatto. Avevano tentato anche in Lazio ma non sono riusciti e lì Fratelli d’Italia infatti ha dovuto raccogliere le firme. Ma ogni regione si fa la sua legge regionale, e quella della Lombardia è diversa».


Quindi anche noi abbiamo un porcellum regionale?
«Beh si potrebbe definire una legge ’purscel’ vissto che siamo in Lombardia».
 

Cosa può accadere se il suo ricorso viene accolto?
«Intanto mi sento confortato dal presidente della Corte Costituzionale Franco Gallo sul sospetto di incostituzionalità del Porcellum e dei premi di maggioranza. Per un anno al Pirellone si potrebbe andare avanti, ma poi questi undici consiglieri potrebbero essere dichiarati non legittimi e al loro posto potrebbero entrare undici della minoranza».

di Rossella Minotti