Milano, 10 aprile 2013 - Giudizio immediato per l'ex assessore regionale alla casa Domenico Zambetti. Lo ha chiesto il gip di Milano Alessandro Santangelo. Il magistrato ha disposto il giudizio immediato per l'ex politico del Pdl e per altre 17 persone, tutte arrestate, nell'ambito dell'inchiesta della Dda su presunte infiltrazione della 'ndrangheta anche nel mondo della politica lombarda. Il processo si aprirà il prossimo 17 luglio davanti ai giudici dell'ottava sezione penale del tribunale. L'ex assessore alla Casa è accusato di voto di scambio. 

La richiesta di giudizio immediato è stata inoltrata ai primi di marzo dalla Procura al gip Santangelo, il giudice che lo scorso ottobre aveva disposto gli arresti. Tra gli imputati che verranno processati a partire dal 17 luglio compaiono Ambrogio Crespi, il fratello dell'ex sondaggista di Silvio Berlusconi e i presunti boss e affiliati alla 'ndrangheta Eugenio Costantino, Alessandro Gugliotta e Vincenzo Evolo.

Per Zambetti le accuse a vario titolo sono concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e voto di scambio. Secondo le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal pm D'Amico, l'ex assessore alla Casa del Pirellone avrebbe ottenuto circa 4 mila voti dalla 'ndrangheta in cambio di 200 mila euro in contanti e di assunzioni e promesse di appalti.

L'inchiesta aveva accertato tra le altre cose, che la figlia del presunto boss Costantino era stata assunta all'Aler. Zambetti, invece, si è sempre difeso sostenendo di non aver mai comprato i voti delle cosche, ma anzi di aver subito minacce e di essere stato costretto a pagare e a fare promesse e favori. Per l'accusa, ad agire per conto dei vertici della 'ndrangheta in Lombardia sarebbe stati Costantino e l'altro presunto boss Giuseppe D'Agostino. Al momento Zambetti e Crespi sono orientati ad essere giudicati con rito ordinario e quindi a non chiedere alcun rito alternativo.