Milano, 4 aprile 2013 - Il Palasharp sarà demolito entro quest’anno. La tensostruttura in zona Lampugnano è ormai in stato di abbandono da un anno e «crea alla città problemi di igiene e sicurezza», per utilizzare le parole scritte in una recente delibera della Giunta comunale. Palazzo Marino accelera i tempi della demolizione del tendone sorto nel 1986 per sostituire temporaneamente — così, almeno, allora si diceva — il Palazzetto dello Sport crollato sotto la neve nel 1985. È l’assessore alla Sport Chiara Bisconti a indicare i tempi del primo passo verso la riqualificazione dell’area: «Il Palasharp sarà demolito entro il 2013».

Un'operazione non più rinviabile, secondo l’amministrazione comunale. Dallo scorso 1° marzo, quando la società di Divier Togni ha riconsegnato al Comune la struttura, il Palasharp infatti è diventato un’area a rischio. Il motivo? Il palazzetto abbandonato è stato occupato abusivamente da senzatetto ed extracomunitari: negli ultimi mesi le forze dell’ordine sono dovute intervenire ripetutamente per sgomberare il tendone. Non solo. La situazione igienica dentro e intorno al Palasharp era fuori controllo: i topi la facevano da padroni, tanto che dopo le ripetute proteste del vicino Istituto Casa di Nazareth, che offre pane ai bisognosi, l’Asl, in collaborazione con il Comune, ha avviato la derattizzazione della zona. Da qui la necessità di demolire in tempi brevi il Palasharp per evitare che il degrado torni a imperversare nell’area. L’abbattimento della struttura è stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche del Comune.

Resta l'incognita dei finanziamenti per concludere l’operazione. La demolizione, infatti, costa 600 mila euro. Soldi che, in tempi di bilancio comunale in rosso, Palazzo Marino vorrebbe porre a carico della società che prenderà in carico l’area per costruire una nuova struttura dedicata a musica e spettacolo, come già indicato dalla Bisconti. Il progetto del nuovo palazzetto, però, sembra ancora in alto mare. Il Comune, intanto, si porta avanti con la demolizione e, nel caso in cui il nuovo operatore non venisse individuato nei prossimi mesi, la Giunta non esclude di finanziare con fondi comunali l’abbattimento del Palasharp. Sì, perché la storia del tendone realizzato nel 1986 si dovrà concludere entro il 2013, dopo 27 anni di partite e concerti ospitati sotto i nomi di Palatrussardi, MazdaPalace e Palasharp. In attesa che un nuovo palazzetto, stavolta non temporaneo, venga realizzato. Magari giusto in tempo per l’Expo 2015.

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net