Milano, 18 marzo 2013 - Il giorno dopo la revoca delle deleghe, l'ex assessore alla Cultura Stefano Boeri esprime amarezza: “Sono stato colto totalmente di sorpresa. Ieri sera ho avuto un breve colloquio con il sindaco che mi ha ribadito che si era interrotto il rapporto di fiducia. Non ho ricevuto nessuna motivazione precisa”.

 

"CONSULENZE SUPERPAGATE" - Intervenuto a Radio Popolare, Boeri dice: "Stavamo lavorando bene, sono amareggiato e sconvolto perché non vedo divergenze tra me e il sindaco sulla politica culturale della città". L'ex assessore ha inoltre negato le "consulenze super pagate" riportate dalla stampa, parlando di "collaboratori a titolo gratuito": “Sostengono che ho speso più degli altri assessori, che ho dato 560mila euro a dei consulenti. Invece ho un gruppo di collaboratori che mi danno una mano a costo zero. Buona parte del nostro lavoro è cercare finanze, risorse esterne. Come tutti sanno - spiega -, i soldi per la cultura sono pochissimi, abbiamo fatto mostre con 800mila euro che valgono 10-20 volte tanto".

 

"PROGETTI INTERROTTI" - L'ex assessore ha ribadito: "Non me lo aspettavo per nulla" e ha ricordato i tanti progetti "che rischiano di interrompersi, in questo modo si delegittima gravemente l'amministrazione”. L'ex assessore ha poi avuto un pensiero per Expo: "I fatti mi hanno dato ragione, ora. Vorrei tanto che la giunta prendesse in mano Expo". Secondo Boeri i motivi della scelta di Pisapia non andrebbero cercati nel lavoro del suo assessorato. “Non ho capito quale siano le divergenze sulla politica culturale in città” spiega. “Non è questo il modo nuovo di fare politica che ci ha portato a vincere le elezioni. Mi è stato dato un calcio nel sedere” conclude.

 

"TRADIMENTO DEL PD" - Un tradimento ai suoi danni e a quelli di un partito trasformatosi in qualcosa di peggio, secondo Boeri che si sente "venduto dal Pd", ma non dal partito per cui si era candidato. "Il Pd a cui credo non è questo. Non è il Pd che mi liquida, mi vende in una riunione di sabato mattina. Non è un Pd fatto di calcoli e poltrone". Boeri esprime amarezza: "Questo Pd non è una cosa seria - ha rincarato - è una cosa incredibile. Io ho preso 13mila preferenze personali e abbiamo portato 20 consiglieri Pd a Palazzo Marino. Quello è il Pd a cui credo non questo piccolo apparato di rancorosi. Cosi andiamo a finire verso un declino inarrestabile". La coda è altrettanto velenosa e punta il dito contro il modus operandi, giudicato non certo nobile, con cui sarebbe maturata la decisione finale a suo scapito: secondo l'architetto milanese, infatti, "quando si prendono decisioni così importanti non si possono fare vertici tra quattro persone (come è accaduto sabato ndr), vertici a cui partecipano solo il sindaco, due dirigenti ormai appassiti e un capogruppo in procinto di entrare in Giunta. C'è la città - ha concluso - bisognerebbe capire gli effetti e rispondere soprattutto ai cittadini".

 

PRESIDIO IN PIAZZA SCALA - 'Noi stiamo con Boeri': con questo motto, i sostenitori dell'ex assessore si sono dati appuntamento oggi fuori da Palazzo Marino, sede del Comune, per manifestare contro la decisione di ieri del sindaco Giuliano Pisapia di 'licenziare' l'architetto. Dopo la pioggia di proteste sul web e sui social network, ora il malcontento di una parte del popolo 'arancione' si materializza in piazza Scala proprio mentre Pisapia rha relazionato in aula sul rimpasto.

 

DISPIACIUTO IL PD MILANESE - I vertici milanesi del Pd si dicono "sinceramente dispiaciuti" del fatto che il sindaco Giuliano Pisapia abbia ritirato le deleghe dell'assessore Stefano Boeri. "Dall'inizio del mandato - hanno scritto in una nota il segretario metropolitano Roberto Cornelli e il coordinatore cittadino Francesco Laforgia - il Pd è stato testimone di rapporti dialettici, a volte di difficile sintesi, tra il sindaco e l'assessore alla Cultura ed è intervenuto più volte per garantire la prosecuzione del lavoro assessorile di Stefano Boeri. Oggi, di fronte alla determinazione del sindaco, motivata dall'interruzione netta del rapporto di fiducia personale, e non vedendo possibile alcuno spiraglio di mediazione ulteriore, ci fermiamo". Si tratta infatti di una scelta "che nelle parole del sindaco non ha alcun contenuto politico: è un fatto che riguarda esclusivamente il rapporto tra un sindaco e il proprio assessore. E che nulla ha a che vedere con il rapporto tra Stefano Boeri e il Partito Democratico". D'altra parte il Pd di Milano ha sottolineato di avere "sempre rispettato la divisione dei ruoli tra partiti e sindaco, che è segno di trasparenza e di coerenza".

 

IL SINDACO - Alle 16.30 un Pisapia stanco è intervenuto in Consiglio comunale per riferire della decisione di sostituire Boeri all'assessorato alla Cultura: "La decisione che ho preso non nasce da questioni personali, se così fosse sarebbero già state superate in passato. Voglio pubblicamente ringraziare Boeri per ciò che ha fatto per la città. Tutte le mie decisioni sono state prese per il bene della città. Il nuovo assessore, Filippo Del Corno, è uno stimatissimo operatore culturale che ha dato un'ottima prova di sè guidando le scuole civiche. Ha scritto il programma culturale di Milano con cui il centrosinistra ha vinto le elezioni". La decisione su Boeri, ha spiegato il sindaco, arriva dopo che è maturata "la consapevolezza che si sia compromesso un rapporto di fiducia" e "con profondo dolore" ci si è resi conto che "non c'erano più le condizioni per proseguire la collaborazione con l'assessore Boeri".

Pisapia ha parlato della necessità di una squadra "coesa" rispetto a "quello che ci manca da fare ed è molto" ovvero "sfide difficili e straordinarie" come la città metropolitana e Expo e anche "tutti i problemi che si riversano a palazzo Marino", avendo "raccolto una pessima eredità" a cui "si somma un'altra sfida, l'emergenza della crisi con la sua contabilità angosciante" di perdita di posti di lavoro e famiglie in difficoltà". Rispetto a questo "dobbiamo impegnarci con abnegazione e con spirito di squadra fortissimo". Per Pisapia "governare Milano e' un onore" e la città "ha votato il centrosinistra perché Milano cambiasse e ripartisse: questa è la nostra missione e il vero motivo per cui siamo qui".

 

IL NEO-ASSESSORE - Filippo Del Corno ha rassegnato le dimissioni irrevocabili dalla carica di Presidente della Fondazione Scuole Civiche di Milano. Successivamente, in consiglio comunale, il sindaco Giuliano Pisapia ha ufficializzato la sua nomina ad assessore alla Cultura.Del Corno ha ringraziato il suo predecessore per "il grande impegno che ha profuso in questi mesi nell'esclusivo interesse della città". "La cultura produce orgoglio, cittadinanza e momenti di felicità condivisa - aggiunge - è bene che abiti tutti gli spazi della città. E' un lavoro rivolto al futuro - ha concluso - che io inizierò da domani".