Milano, 16 marzo 2013 - L'arcivescovo che per i guru dei pronostici doveva diventare Papa torna a casa: biglietto Roma-Milano, rientro nella diocesi che guida da oltre un anno e mezzo e dove ora lo attende un calendario fittissimo di impegni. Dovrà infatti riprenderà il filo dei tanti appuntamenti pastorali in programma in vista della Pasqua. Per Angelo Scola adesso è il momento della preghiera e del raccoglimento spirituale, miglior antidoto allo stress — per usare una parola forse poco evangelica ma certamente molto attuale — a cui tutti i 115 cardinali chiamati in Cappella Sistina per scegliere il 266esimo Pontefice della Chiesa sono stati sottoposti. Si è già lasciato alle spalle il clamore, le speranze e le illusioni poi disattese dei tanti fedeli (e dei media di mezzo mondo) che in queste settimane — subito dopo l’annuncio di dimissioni di Joseph Ratzinger — lo avevano moralmente eletto al Soglio di Pietro. A dire il vero, il cardinale si è sempre tenuto ben lontano da ogni indiscrezione e da ogni proclama di chi lo incoronava già Papa.

Deluso, adesso? Quelli che lo conoscono bene e che gli sono stati vicini anche negli ultimi giorni di fuoco assicurano di no: «È andato a Roma con lo spirito d’umiltà e obbedienza che lo contraddistingue, pronto ad accettare qualunque esito».

E lui stesso, schivando i cronisti romani, si è detto «felicissimo per la scelta del Conclave. La rapidità? Perché noi cardinali siamo uniti». Dopo l’incontro in Sala Clementina di ieri con il Santo Padre Francesco al secolo Jorge Mario Bergoglio — dove i due si sono salutati e abbracciati «con affetto, senza imbarazzo alcuno» — l’ultimo appuntamento solenne in Vaticano per Scola sarà la messa di insediamento ufficiale del nuovo Papa, martedì 19, giorno di San Giuseppe.

La celebrazione chiuderà questo periodo romano del porporato originario di Malgrate. Il primo appuntamento pubblico milanese è in programma sabato prossimo, quando al pomeriggio si terrà un incontro con i catecumeni. La sera, alle 20,45, Scola sarà in Duomo con i giovani della Diocesi. Giornata densissima, per l’Arcivescovo, anche quella di domenica, con la solenne processione e celebrazione della Messa in Duomo per la ricorrenza delle Palme. Alle 18, invece, ci sarà l’incontro con gli adolescenti (ragazzi fra i 14 e i 17 anni), sempre in Duomo.

Intanto, per festeggiare il nuovo Papa che viene «dalla fine del mondo», corso Buenos Aires da oggi sarà addobbata con uno striscione — scritto in italiano e spagnolo — che recita: «Benvenuto Fratello Papa Francesco, il nostro Papa che viene da lontano». Un omaggio della strada dello shopping milanese alle origini argentine del Santo Padre, che è stato arcivescovo di Buenos Aires.

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