Milano, 14 marzo 2013 - L'Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, oggi alle 17 in Vaticano ha concelebrato la Santa Messa presieduta da papa Francesco in Cappella Sistina insieme ai Cardinali elettori mentre venerdì, alle 11, parteciperà all'udienza del Santo Padre con tutti i Cardinali nella Sala Clementina. Una nota della diocesi riporta: "In questi due momenti, insieme alla riconoscenza al Signore per il dono di un nuovo Pontefice, l'Arcivescovo di Milano  porterà a papa Francesco la gioia, la preghiera e l'affetto suoi personali e della Chiesa ambrosiana per la Sua elezione al soglio di Pietro. Il cardinale Scola raccomanda a tutti i fedeli ambrosiani di intensificare in questi giorni la preghiera per la missione di papa Francesco. Invita inoltre i parroci, i rettori dei santuari e tutti i sacerdoti a una preghiera particolare per il Papa nelle Messe festive di domenica 17 marzo".

Nella giornata di martedì 19 marzo, solennità di San Giuseppe e giorno della Messa per la solenne inaugurazione del Pontificato di papa Francesco, l'Arcivescovo "invita tutti a unirsi a questa celebrazione partecipando alle Messe che saranno proposte nelle parrocchie e nei santuari anche in orari straordinari per favorire la presenza".

 

DELPINI: "CHIESA AMBROSIANA IN COMUNIONE CON LUI" - "La Chiesa ambrosiana vive questo momento contenta, unita, desiderosa di conoscere il nuovo Papa e già predisposta a vivere in comunione con lui”. Queste le parole di monsignor Mario Delpini, Vicario generale della diocesi di Milano, sul sito della Diocesi, chiesadimilano.it, riguardo l’elezione di Jorge Mario Bergoglio al soglio pontificio.

La sorpresa di questa elezione inattesa è, secondo Delpini, “un segno di come lo Spirito Santo operi nelle scelte delle persone”. Del resto, nota il Vicario generale, la Chiesa vive di continue novità: “Le stesse dimissioni di Benedetto XVI e la sfasatura tra le previsioni e l’elezione di questo Papa ne sono un esempio. I credenti non possono essere deterministi, bisogna sempre pensare che il prossimo passo sia nuovo, fa parte della logica della fede”. E questo Papa che arriva da un continente “lontano” è, secondo Delpini, “un segno tangibilie della “cattolicità”, cioè dell’unità e dell’universalità della Chiesa”.

Nello stesso tempo, però, osserva ancora il Vicario generale, “la terra natale del Papa ha una particolare parentela con l’Italia, visto il grande numero di argentini che ha origini italiane, come lo stesso Pontefice”. E anche il nome che il Papa si è imposto, Francesco, salutato dai media come una delle prime grandi novità di questo Pontificato, “parla” un po’ italiano: “Non possiamo non pensare a Francesco d’Assisi”, ha concluso monsignor Delpini.

 

ACLI MILANESI - La Presidenza delle Acli milanesi “saluta commossa l’elezione a Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa universale del cardinale Jorge Mario Bergoglio, Francesco". Poi, sottolinea che il nuovo Papa porta nel suo bagaglio quattro caratteristiche fondamentali. Egli è discendente di emigrati italiani in Argentina, e quindi ha in sé la memoria del dolore e della volontà di riscatto di tutti coloro che debbono lasciare il loro Paese spinti dal bisogno o dalla violenza. E’ il primo figlio del Continente americano a salire sul Soglio pontificio, segno dell’universalità della Chiesa. E’ il primo religioso della Compagnia di Gesù a diventare Papa. E’, infine, il primo dei Pontefici ad assumere il nome di Francesco, che è quello del più amato fra i Santi cristiani, il fraticello umile e mite che alla Chiesa addita il cammino di Madonna Povertà”. “Nell’anno della fede, nella memoria giubilare del Concilio Vaticano II - si legge infine -, le Acli milanesi offrono a Papa Francesco la loro devozione ed il loro affetto, e sono pronte a mettersi con lui alla sequela di Cristo negli impervi cammini dell’umanità contemporanea”.

 

COMUNIONE E LIBERAZIONE - "Nella gioia incontenibile di avere una nuova guida per il nostro popolo di credenti, sono colpito da come sia riuscito a comunicarci, fin dalle prime mosse, con gesti semplici, comprensibili per chiunque, dove fissa il suo sguardo". E’ quanto si legge in una nota di don Julian Carron, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, che spiega che il nuovo papa ‘’con la scelta del nome, Francesco, ci indica che non ha altra ricchezza che Cristo. Non si affida a nessun’altra modalità di comunicarlo se non alla nuda e semplice testimonianza di Cristo’’. Carron conclude: ‘’Grati allo Spirito che ha dato una guida alla sua Chiesa incominciamo dunque il cammino desiderosi di seguire e di servire il Papa con tutto noi stessi, secondo l’insegnamento che abbiamo ricevuto da don Giussani".

 

DON COLMEGNA - "Per me, l'elezione di Papa Francesco è stato un momento di grande commozione spirituale. E uso volutamente questo aggettivo perché, in questo momento storico, voglio sottolineare il cammino profondo di una Chiesa che deve annunciare il Vangelo delle Beatitudini nel quale ha le sue radici. Jorge Mario Bergoglio ha sorpreso tanti, me compreso, ma è un segno di speranza". Così don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità, nel suo blog commenta l'elezione del cardinale Bergoglio. E sottolinea: "Con la scelta di chiamarsi Francesco, il santo che da ricco si è fatto povero, il nuovo Pontefice ha voluto indicare da subito un'attenzione alta nei confronti della povertà".