Milano, 9 marzo 2013 - Silvio Berlusconi ha ricevuto una visita fiscale al San Raffaele di Milano, in seguito alla quale i giudici della seconda corte d'appello di Milano hanno stabilito che non esiste "un legittimo impedimento assoluto" per il quale l'ex premier, affetto da uveite bipolare, non possa partecipare all'udienza del processo d'appello Mediaset. . A rischio anche l'udienza di lunedì 11 marzo del processo Ruby, dedicata alla requisitoria del procuratore Ilda Boccassini. I legali di Berlusconi presenteranno istanza di legittimo impedimento per ragioni di salute e i giudici dovranno valutare se ammetterla, come hanno fatto ieri, o respingerla e proseguire con il processo.

 

MEDICI: "PATOLOGIA C'E' MA NON E' IMPEDIMENTO ASSOLUTO". A visitare Berlusconi stamane sono stati l'oculista Salvatore Troiano e il medico legale Carlo Goj. Per i medici "risulta documentato che Silvio Berlusconi presenta uveite bipolare" e che sta seguendo una terapia adeguata che "dovrà proseguire nei prossimi giorni". La patologia di cui Berlusconi soffre, tuttavia, "non costituisce un assoluto impedimento alla partecipazione" all'udienza anche se "la fotofobia e la sintomatologia dolorosa possono attendibilmente interferire sull'efficienza psicofisica del soggetto". Alla visita hanno preso parte anche il professor Francesco Bandello, il medico di fiducia di Berlusconi Zangrillo e il consulente Umberto Genovesi.

 

ZANGRILLO: "RICOVERO UNICA COSA CORRETTA" - "Il ricovero è l'unica cosa corretta che noi possiamo proporre". È quanto ha dichiarato il dottor Alberto Zangrillo medico di fiducia di Silvio Berlusconi. Spiegando di "associarsi in toto" a quanto dichiarato dal primario Bandello, sottolineando che "noi dobbiamo esprimerci basandoci esclusivamente su dati scientifici", Zangrillo ha sottolineato che "parlare di condizioni psicofisiche, di allegria e arrabbiatura è qualcosa di molto discutibile". Zangrillo ha anche lui spiegato di non essere a conoscenza di quanto comunicato ai giudici dai dottori Pasquale Troiano e Carlo Goi che hanno condotto gli accertamenti fiscali su Silvio Berlusconi all'ospedale milanese per conto dei giudici della Corte d'appello di Milano.

 

BANDELLO: "RICOVERO ALMENO FINO A DOMANI" -Il primario di Oftamologia  Francesco Maria Bandello, comunque, ha detto: ''Confermo la diagnosi e chiedo al presidente Berlusconi di restare in ospedale almeno fino a domani, perche' la terapia possa produrre i miglioramenti attesi''. E ancora: "''Una persona che deve discutere di cose cosi' importanti  e che veda in qualche modo alterate le sue condizioni psicofisiche, mi pare che non sia messa nelle condizioni di poter svolgere a pieno la sua funzione di imputato''. Il medico ha poi riferito: "I miglioramenti sono minori rispetto a quanto mi aspettassi". In ogni caso "la diagnosi di ieri è confermata. L'uveite bilaterale, rispetto a ieri, appare solo parzialmente migliorata grazie alla terapia". Il primario ha sottolineato che "permangono nell'occhio sinistro numerose aderenze tra iride e cristalloide anteriore che, solo molto parzialmente, hanno ceduto con la terapia midiatrica, antinfiammatoria atopica e sistemica in corso".

 

BERLUSCONI - "Da parte di Berlusconi c'è un misto di rassegnazione e amarezza, anche se è abituato a queste circostanze. Lo dico nel mio ruolo di amcio". Così il dottore Alberto Zangrillo, medico di Silvio Berlusconi, mentre commenta la relazione dei medici che oggi hanno effettuato la visita fiscale nei confronti del Cavaliere per conto della Corte d'Appello di Milano.

 

GHEDINI RINUNCIA ALL'ARRINGA DIFENSIVA. Per l'avvocato di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini, la decisione di procedere alla visita fiscale è stata "fuori da ogni logica". Il legale ha rinunciato alla arringa difensiva finale, in cui avrebbe dovuto difendere Berlusconi nel merito. "Anche se lo avessimo fatto - ha spiegato - non ci sarebbe bastata l'udienza di oggi. Il tribunale è deserto a parte noi". Ghedini aveva chiesto di sentire in aula i consulenti nominati dai giudici, i quali dopo la visita fiscale a Berlusconi hanno sostenuto che ''non sussiste alcun impedimento assoluto'' alla partecipazione dell'ex premier all'udienza di oggi. Ma i giudici hanno respinto la richiesta.

 

DIFESA NON RICUSA I GIUDICI - Gli avvocati di Silvio Berlusconi hanno annunciato anche che non intendono ricusare i giudici. "Una ricusazione ci farebbe rallentare", ha spiegato Ghedini. "Noi non vogliamo rallentare - ha sottolineato - vogliamo solo andare in Cassazione dove speriamo di essere assolti". Ghedini, infatti, teme che il Cavaliere venga condannato anche in secondo grado. A farglielo pensare, spiega, il fatto che intendono "andare a sentenza in tempo bevissimo. Questo modo di fare i processi - ha aggiunto - non consente agli imputati di difendersi". I giudici, ha detto, hanno "una straordinaria fretta" di emettere la sentenza d'appello entro la fine del mese di marzo.

"Non ci sono ragioni di questa straordinaria fretta di andare a sentenza - ha protestato Ghedini in aula - dato che la prescrizione scatta nel 2014". Per il legale di Berlusconi, inoltre, "questa volontà di andare avanti anche con l'imputato ammalato la trovo straordinaria" come "straordinaria" è per Ghedini l'intenzione di non aspettare le motivazioni della Cassazione per la sentenza Mediatrade, nella quale di giudici di terzo grado hanno ribadito che il Cavaliere era estraneo alla gestione dei contratti pera la compravendita dei diritti tv, al centro anche del processo Mediatrade, perché all'epoca dei fatti era già impegnato in politica e non si interessava direttamente delle sue aziende. Inspiegabile per Ghedini è anche la volontà del collegio presieduto da Anna Galli di non attendere il 23 marzo quando la Consulta dovrà pronunciarsi su un conflitto di attribuzione sollevato dalla difesa Berlusconi per un legittimo impedimento sollevato nel processo di primo grado e non riconosciuto dai giudici.

 

LA VISITA FISCALE AL SAN RAFFAELE - Questa mattina, il processo si è interrotto per qualche ora, perchè i giudici della seconda corte d'appello di Milano avevano disposto la visita fiscale al San Raffaele. Il Cavaliere, affetto da un disturbo alla vista, ha accettato di farsi visitare dai periti del tribunale e non ha opposto la sua prerogativa di parlamentare. Con l'oculista e il medico legale nominati dalla corte c'era anche il consulente nominato dalla difesa, Umberto Genovesi.

Il responso avrebbe dovuto dire se il disturbo alla vista di cui soffre Berlusconi, imputato, è assoluto e gli impedisce la presenza nell'udienza dove sono in programma le arringhe dei legali Ghedini e Longo. La difesa dell'ex premier e leader Pdl aveva presentato un certificato medico firmato dal primario dell'ospedale San Raffaele, dove Berlusconi si trova ricoverato da ieri, che afferma la persistenza dei sintomi e l'impossibilita' di Berlusconi a presentarsi in Aula. Berlusconi, dicono i medici del San Raffaele, è affetto da uveite bilaterale, un disturbo oftalmologico.